#301 - 19 febbraio 2022
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Fotografia

Ad un tiro di schioppo dai "Kmer Rossi"

Quattro giorni in Cambogia

di Guido Alberto Rossi

Quando nel 1973, con Ennio Jacobucci finimmo il giro in auto per il Vietnam, la cosa che ci sembrava più logica era andare in Cambogia, visto che eravamo già da quelle parti e che con pochi dollari potevamo volare a Phom Penh.

L’interesse per il Vietnam incominciava a scendere mentre quello per la guerra in Cambogia saliva, era ovvio che doveva essere la nostra prossima tappa.

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

Non eravamo riusciti ad avere molte informazioni se non che tutto incominciava e finiva intorno alla piscina del Grand Hotel Phom, che di Grand non aveva niente e che la piscina era tale solo di nome visto che l’acqua era di colore marrone e vi galleggiava un po' di tutto, ma era di fronte al ristorante e bar, dove invece succedeva di tutto: dal briefing dell’addetto stampa di quello che rimaneva dell’esercito del principe Sihanouk, al reclutamento di taxisti e belle ragazze, alle bevute tra colleghi e altri strani personaggi, che se non erano della CIA, si vestivano e si atteggiavano come le spie dei film scadenti.

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

C’era anche un nostro pittoresco connazionale che diceva di occuparsi di import-export e che sicuramente avrebbe potuto fare il protagonista in un film sulla mala tratto da una storia vera. Arrivammo nel primo pomeriggio e dopo aver preso le camere e lasciati i bagagli, siamo corsi al palazzo reale dove, in una stanza vicina alla stalla dell’elefante reale, c’era l’ufficio addetto al rilascio dei pass stampa, necessari per poter andare in giro a fotografare (nessuno ha mai chiesto di vederli).

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

Espletate le formalità e dopo aver dato delle banane all’elefante, che il venditore di banane sosteneva portassero fortuna, abbiamo fatto un salto a vedere le rive del Mekong per poi tornare in albergo giusto in tempo per il primo giro di aperitivi con i colleghi e cercare di capire cosa fare il giorno dopo.
Qui incontriamo Matt, un collega italo americano, amico di Ennio che ci racconta che tutte le principali strade che portano a Phon Penh sono interrotte a pochi chilometri dalla capitale e che la situazione è molto fluida e continua a cambiare in peggio.

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

Ceniamo insieme a lui e altri colleghi e ci accordiamo per l’indomani di andare insieme a lui, che ha un bravo e fidato autista, con tanto di Mercedes dotata di borsa termica sempre ben fornita di bibite fresche.
Come stabilito, dopo colazione, arriva il nostro autista Pram, puntuale come uno svizzero e con le ultime informazioni utili, visto che non ci si può fidare di quelle governative e che le uniche utili sono quelle dei taxisti che coraggiosamente ci scorrazzano in giro, rischiando la pelle per qualche dollaro.

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

Iniziamo il nostro secondo giorno cambogiano andando all’ospedale e poi al campo profughi, dove Pram raccoglie informazioni per poi portarci sull’Autoroute N° 6 fino allo sbarramento governativo, dove un misto di ragazzi in uniformi raffazzonate, sparano come matti con tutto quello che hanno, scattiamo anche noi come matti e poi su consiglio di Pram, che è molto agitato, ce la filiamo velocemente.
Sulla via del ritorno incontriamo un carro armato che va in senso opposto e che su richiesta di Pram, si ferma un attimo per una sessione fotografica.
Finiamo la giornata al bar della non più piscina e con altri colleghi ci scambiamo le storie, domani è un altro giorno si vedrà.

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

Terzo giorno, arriva Pram con la Mercedes tirata a lucido e ripartiamo. Oggi ha avuto notizie riguardo una batteria di cannoni a soli pochi chilometri da Phom Penh sull’ Autoroute N°1, ci sembra interessante e andiamo: in fondo siamo tre turisti in giro per la Cambogia, con tanto di macchine fotografiche.
Come promesso a circa 6 chilometri, troviamo i cannoni in funzione, Pram ci presenta al comandante, ha i gradi di colonello, ma in perfetto francese, ci spiega che fino a qualche mese fa, era l’insegnate di francese al liceo e adesso è comandante d’artiglieria.

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

Nel pomeriggio torniamo all’ospedale, dove Pram va a raccogliere notizie per dove andare il giorno dopo.
Torniamo al bar e troviamo il nostro connazionale che occupa insieme a delle belle ragazze un tavolino a bordo piscina e ci racconta, che siccome ha avuto una giornata proficua, ci paga un paio di giri d’aperitivo, ovviamente non chiediamo dettagli.

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

Mio ultimo giorno, Pram arriva raggiante con l’informazione che ha saputo per certo, dove si trova un gruppo di donne soldato.
È un’ottima notizia, volevamo fotografarle sin dal primo giorno ma non le avevamo mai trovate, anche Matt che è in Cambogia da qualche settimana prima di noi, ne aveva sentito parlare ma non le aveva mai viste.
Facciamo una quindicina di chilometri tra un’indicazione giusta ed una sbagliata finché arriviamo ad una piccola base avanzata. Pram chiede ulteriori informazioni ai soliti ragazzi dalle uniformi raffazzonate con un sacco di armi e munizioni, i quali ci indicano dove sono. Finalmente le troviamo, sono con un sergente che le istruisce all’uso del mortaio.

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

Finite le solite presentazioni e convenevoli, chiediamo di poterle fotografare, tutti e tutte acconsento e noi iniziamo a scattare, sia quello che fanno per davvero sia quello che vorremmo facessero. Io chiedo al sergente se posso approfittare della mia soldatessa e farle sparare qualche fucilata con il suo M16, acconsente ma per ragioni di sicurezza preferisce che andiamo a sparare dopo le risaie, lungo il fiume, tanto dall’altra parte ci sono i Kmer Rossi quindi se per sbaglio ne colpisce uno, non c’è problema.

Quattro giorni in CambogiaQuattro giorni in Cambogia

Inizio a scattare e lei inizia a sparare quando quelli dall’altra sponda non gradiscono e rispondono con i mortai, io e la ragazza partiamo di corsa attraverso la risaia, il sergente è molto calmo e ci dice qualcosa in cambogiano, la ragazza rallenta, io accelero, inciampo e finisco a tuffo nella risaia, arrivo fradicio alla base, dove ormai Ennio e Matt hanno finito le loro foto, mi domandano se è andato tutto bene, beh… bagno e due Nikon da buttare a parte, sono contento delle foto.
Torniamo al bar, dove non solo ho una storia da raccontare, ma anche l’onorevole scusa per andarmene dalla Cambogia e fare ritorno a Milano via Singapore dove nessuno spara e le Nikon costano meno.

Quattro giorni in Cambogia

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.