Una novella in forma di dialogo teatrale
ispirato a un originale televisivo degli anni '60.
Compagnia di attori occasionali "Meglio Tardi che Mai"
Il miracolo della rosa
Parte terza
di Ruggero Scarponi
Quarto Quadro
Badessa: Madre portinaia, sono le sei, è l’ora di aprire la chiesa. C’è grande attesa nel popolo.
Madre Portinaia: Che emozione Madre! Chissà se quest’anno…
Badessa: non facciamoci suggestionare dalla curiosità. Questa Sacra rievocazione non è una competizione
sportiva e per me, anche se il miracolo non c’è stato, non cambia nulla, la mia fede è salda, grazie alla
penitenza e alla preghiera.
La madre portinaia si avvia ad aprire la chiesa e subito si dirige, seguita da presso dalla madre Badessa, alla
statua della Santa Vergine.
Madre Portinaia: Oh Meraviglia! Madre Reverendissima! Guardi, guardi lei stessa, Madre! È avvenuto!
Badessa: Che dici? Cosa è avvenuto? Sei diventata pazza?
Madre Portinaia: Non sono pazza! La Santa Vergine ha lasciato cadere la rosa.
Badessa: dove, dove, su quale pergamena?
Madre Portinaia: pergamena? No Madre. Guardi lei, dove è caduta la rosa.
Badessa (osservando con espressione di sconcerto il mucchio di giochi su cui è posata la rosa d’argento): ma
questi, sono comunissimi giochi di ragazzi…
Madre Portinaia (in grande orgasmo): che faccio Madre? Faccio suonare le campane?
Badessa (dopo una pausa di riflessione): No. Non mi sembra il caso. Un flautino, dei tamburelli, una corda
per saltare… questi sono i giochi di qualche ragazzetto che ha voluto fare uno scherzo.
Madre Portinaia: Ma la chiesa è restata chiusa durante tutta la notte.
Badessa: E che vuol dire! A un ragazzetto non ci vuol molto a introdursi all’interno della chiesa passando da
qualche pertugio.
Madre Portinaia: Lei dunque non crede al miracolo?
Badessa: Il miracolo? Non so. Però di sicuro so una cosa. Se si venisse a sapere che la Vergine ha premiato
l’impresa di un monello, sarebbe la fine di questa festa. Chi più avrebbe voglia di venire a declamare le
proprie composizioni ai piedi della Santa Immagine e di fronte a tutto il popolo? No, molto meglio che non
si sappia nulla. La tradizione sarà conservata e ogni anno, il popolo devoto, attenderà trepidante il
miracolo. E la festa continuerà a compiere il suo vero miracolo che è quello di unire tutto il clero e il popolo
intorno a questa nostra Abbazia.
Madre Portinaia (leggermente delusa): Dunque non suoneremo le campane.
Badessa: No. Tra qualche istante mi affaccerò sul sagrato della chiesa per annunciare al popolo e ai
predicatori che anche quest’anno, il miracolo non si è verificato.
Quadro Quinto
Suor Marta: Accidenti! Chissà dove avrò lasciato i tamburelli. I bambini della scuola elementare vogliono
giocare e io non riesco a trovarli.
Suor Teresina: Sorella Marta, che ti succede? Dove vai correndo così affannata?
Suor Marta: O, per favore Sorella Teresina, non ti ci mettere pure tu, che stamattina non è proprio aria.
Sono furiosa con me stessa. Non riesco a trovare i tamburelli e i bambini mi chiamano per giocarci. Dove si
saranno cacciati?
Suor Teresina: In chiesa.
Suor Marta: che dici?
Suor Teresina: Non ricordi? Li hai tirati fuori per mostrarli alla Verg…cioè alla Statua della Vergine.
Suor Marta: Che sbadata che sono! Hai ragione ora vado subito a prenderli.
Suor Teresina: Ti accompagno.
Suor Marta: Ah! Ma cosa abbiamo fatto?
Suor Teresina: E ora cosa ti prende?
Suor Marta: Abbiamo lasciato tutte le nostre cose ai piedi della santa immagine. Se la Madre Badessa lo
scopre, povere noi! Potrebbe anche essere che quest’anno il miracolo non si è verificato per causa nostra.
Suor Teresina: Non dirmelo! Ma poi, a essere sincera, non credo che la Vergine si possa essere risentita per
dei giochi innocenti lasciati ai suoi piedi da due sbadatacce come noi.
Suor Marta: Si, però faremmo bene a dire tutto alla Madre Badessa.
Madre Badessa (Nascosta da una colonna ha sentito il discorso delle due suore). La Madre badessa in verità
già lo sapeva di chi erano quei giochi.
Suor Teresina e Suor Marta, insieme: Madre!
Madre Badessa: Tranquille. Non sono per nulla in collera con voi, dopotutto non avete fatto nulla di male e
poi ho sentito che volevate parlarmene e questo dimostra che siete sincere e di buon cuore. Via, oggi è un
giorno di festa ed è bene trascorrerlo in letizia…siete perdonate…però se fossi in voi non farei mancare un
visita alla statua della Vergine, sono sicura che gradirà una vostra preghiera…e forse…vi sta aspettando.
Andate sorelline sbadatacce e che il Signore vi conservi sempre di buon cuore.