#299 - 15 gennaio 2022
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Nuovo anno 2022: antichi interrogativi per l'uomo d'oggi

La scia

di Dante Fasciolo

Nel primo numero del giornale 2022
abbiamo dissertato sul desiderio e sulla necessità
di cambiare vita, o meglio, di provarci…
in questo secondo numero proponiamo tre argomenti
di riflessione per aiutarci nel cammino.

Nella rubrica Fotografia possiamo osservare immagini
di acqua vista dal cielo; foto aeree
che ci richiamano all’immenso globo in cui viviamo
e alla poesia del connubio acqua-terra,
esplosione di infinita bellezza.

Si impone subito un interrogativo:
gli uomini che guidano le nostre sorti
stanno operando per salvaguardare il pianeta
nelle sue peculiari qualità naturalistiche
e in difesa della sua biodiversità?

Un secondo articolo di reportage fotografico
trascina la nostra attenzione
nei luoghi in cui la vita dell’uomo è testimonianza
di povertà, di malattia, di analfabetismo,
condizione disumana, voci strozzate, occhi senza più lacrime…

Un secondo interrogativo ci interpella:
come è possibile che il senso della convivenza civile
e la necessità della vita sociale siano venute meno,
che l’indifferenza del mondo sviluppato abbia permesso
questo abisso di vergogna, che abbia rinnegato se stesso?

Per comprendere appieno l’assurdo contesto,
forse può aiutarci il nostro terzo articolo sulle pulsar,
l’eterno scomporsi e ricomporsi delle stelle,
memoria di un’armonia e di un dispiegamento:
la storia e la vita dell’uomo possono essere ritenute tali
se la scia di ciascuno degli uomini, di ciascun popolo,
di ogni nazione e ogni continente saprà inserirsi
sulla scia positiva di un progetto di vita possibile
capace di emulare “L’amor che muove il sole e l’altre stelle”

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