In occasione del decennio dedicato dall' ONU al mare
e per annunciare la prossima conferenza sull'acqua
Dalla Malesia all' Indonesia alle Filippine; dall'Africa agli Usa,
l' acqua abbraccia la terra nel segno della bellezza
Acqua dal cielo
di Guido Alberto Rossi
Il cielo e l’acqua sono attaccati, lo dicono anche i terrapiattisti nelle loro bislacche teorie, lo dimostrano le foto della NASA dove si vede la terra con i suoi oceani che galleggia nello spazio e nell’aria. Se il cielo è nuvoloso e foschioso l’aria si fonde con l’acqua e se non si è capaci di pilotare in IFR (volo strumentale) si può confondere il cielo con l’acqua e finire a bagno. Se invece è una bella giornata il cielo e l’acqua del mare hanno lo stesso colore ma con tonalità diverse.
Quindi, niente di meglio che stare nell’aria del cielo e fotografare l’acqua.
Queste foto sono state scattate negli ultimi 25 anni. Probabilmente in questi
anni qualche villaggio di pescatori è cambiato o scomparso, qualche fiume ha
cambiato corso a causa di una diga, mentre gli scatti più recenti profumano di
“file”.
Queste immagini sono esattamente come ho visto questi luoghi, non ci sono filtri o photoshop. Sono foto scattate durante i miei reportage in giro per il mondo usando aerei ed elicotteri civili e militari. Rifare oggi tutto questo lavoro con gli attuali budget editoriali sarebbe impossibile.
Non so quantificare quante ore di volo che ho fatto per scattare tutte queste
foto: solo in Malesia per realizzare il mio libro “Malaysia from the air”, su
commissione del governo malese, ho volato e scattato per circa cento ore
usando gli elicotteri delle forze armate.
Nel suddetto libro le foto di soggetto
acquatico sono in tutto 555. Idem dicasi per il libro “Indonesia from the Air”.
Le immagini delle Filippine sono state realizzate sempre con elicotteri militari
durante il mio reportage per il libro “Seven Days in the Philippines” dove ero
uno dei 35 fotografi di tutto il mondo che partecipavano al progetto ideato e
voluta da Didier Millet.
Mentre le foto africane sono state realizzate a colpo sicuro, o quasi, dopo
essermi documentato sui villaggi, sui laghi, le coste o i fiumi che mi
interessavano.
Ho pianificato i voli in modo d’arrivare in zona sempre con la luce giusta o quasi. Però un conto era la documentazione con foto da terra: visti dall’alto erano tutto un’altra cosa ed una sorpresa, quasi come Cristoforo Colombo che voleva andare in India ed è finito in America.
Lo stesso vale per le foto scattate in USA, sapevo cosa cercare e quindi si trattava solo di trovare l’orario giusto per la luce migliore. Per ambedue il risultato ha pagato.