Nell'anno centenario dell'istituzione
Parco Gran Paradiso
Le tappe che ne hanno punteggiato il cammino
Il 3 dicembre 1922 viene istituito il primo parco italiano : Parco Nazionale Gran Paradiso, uno spicchio ti terra di 71.043 ettari tra Piemonte e Valle d’Aosta.
Abbiamo davanti, dunque, un anno intero per celebrare il suo centenario, e iniziamo a parlarne
in questo primo numero dell’anno 2022 con un primo approccio, fondamentale: La storia – seppur breve – che ha accompagnato la nascita di questa importantissima istituzione.
Ci sono quattro date importanti che anticipano la nascita del Parco:
21 settembre 1821 è istituito in tutto il regno il divieto di caccia allo stambecco ridotto ad alcune centinaia di capi attorno al Gran Paradiso e scomparso del tutto sull’arco alpino francese, italiano, svizzero, austriaco e sloveno.
29 dicembre 1836 viene rinnovata l’azione di tutele della stambecco, anche se è consentita la caccia da parte del re e della famiglia reale.
1° gennaio 1856 Vittorio Emanuele II dichiara Riserva Reale di Caccia le montagne del Gran Paradiso, salvando dall'estinzione lo Stambecco che in quegli anni aveva ridotto la sua popolazione a livelli allarmanti.
1° gennaio 1913 si svolge l’ultima caccia reale, sei anni più tardi Vittorio Emanuele III decise di cedere allo Stato i territori del Gran Paradiso di sua proprietà con i relativi diritti, indicando come condizione che si prendesse in considerazione l'idea di istituire un Parco Nazionale per la protezione della flora e della fauna alpina
Finalmente, il 3 dicembre 1922 viene istituito il Primo Parco Nazionale Italiano “allo scopo di preservare la fauna e la flora e di preservarne le speciali formazioni geologiche, nonché la bellezza del paesaggio".
Purtroppo nei successivi 25 anni si assiste ad un crollo drammatico della popolazione di Stambecco a causa principalmente della centralizzazione delle gestione del Parco ed un conseguente scollamento con il territorio, dell’utilizzo di personale non locale, del bracconaggio e del crollo della situazione faunistica.
Il 5 agosto del 1947 con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, viene istituito l' Ente Parco Nazionale Gran Paradiso. Il primo direttore è Renzo Videsott. Ha inizio un lungo e difficile percorso per la tutela e la promozione dell’area protetta.
Si deve aspettare qualche anno prima di vedere trangibili segni di efficace impegno.
Il 1° gennaio del 1955 si inaugura il giardino botanico Paradisia a Valnontey, frazione del comune di Cogne, nel cuore del Parco, a 1700 m di quota, su una superficie di circa 10.000 m2. Oggi le strutture turistiche e di educazione ambientale nel Parco contano 9 centri visitatori, 1 Centro di Educazione Ambientale, 1 Officina di attività ambientali e 2 ecomusei con oltre 30.000 visite annue.
Nel 1972 si registra l’internazionalità del Parco: le crescenti sinergie tra il Gran paradiso e il parco francese de la Vanoise hanno reso naturale il gemellaggio tra i due Enti e la direzione delle loro azioni verso un obiettivo di sviluppo compatibile e di protezione a lungo termine.
Dal gennaio dell’anno ‘80 , l’ultima colonia di Stambecco sopravvissuta sulle Alpi costituisce il serbatoio genetico di questa specie. Il Gran Paradiso ha la grande responsabilità di dover gestire questo patrimonio di variabilità e il dovere di conservarlo e di intervenire con reintroduzioni e ripopolamenti in altre aree, qualora utile e necessario.
Nel 2003 viene inaugurato il progetto di mobilità sostenibile “A piedi tra le nuvole” che, accanto alla regolamentazione del traffico, prevede il rilancio dell’intera area del Nivolet con proposte turistiche di qualità.
E negli ultimi anni sono contraddistinti da grandi ritorni: un incremento delle presenze faunistiche con il ritorno del lupo e la prima nidificazione del gipeto sulle Alpi Occidentali.
Nel 2006 il Parco Nazionale del Gran Paradiso è stato insignito del Diploma europeo delle aree protette, assegnato dal Consiglio d'Europa ad aree protette naturali o semi-naturali che siano di interesse europeo dal punto di vista della conservazione della diversità biologica, geologica o paesaggistica e che godano di un adeguato livello di protezione.
Nel segno della conservazione e dello sviluppo sostenibile il Parco oggi registra 1,9 milioni di presenze annuali, può vantare una rete di sentieri di 850 km e 9 centri visitatori. Accanto a una ricerca scientifica di livello internazionale nascono progetti finalizzati a valorizzare i prodotti e le imprese locali come il Progetto Marchio di Qualità Gran Paradiso.
In virtù di questo impegno, nell’ambito del congresso internazionale dei Parchi, promosso dall’Unione Mondiale Conservazione della Natura (IUCN), il 14 novembre 2014 il Parco Nazionale Gran paradiso è entrato a far parte della Green List delle aree protette, la prima certificazione a livello mondiale che riconosce efficacia ed equità nella gestione dei Parchi.
Nuove iniziative si susseguono: il 15 luglio 2017 è stato presentato a Campiglia Soana il Centro Visitatori “L’uomo e i coltivi”, un percorso di visita museale che ripercorre la storia dell’agricoltura e mette in rilievo il ruolo dell’uomo nel suo rapporto con l’ambiente naturale.
E nel settembre del 2017, dopo l'inserimento nella Green List nel 2014, primo e unico parco nazionale italiano ad essere stato selezionato, il Gran Paradiso viene riconfermato a seguito del processo di verifica triennale.
A settembre 2019 è stato inaugurato il centro visitatori del Parco Nazionale Gran Paradiso “Acqua e Biodiversità” di Rovenaud – Valsavarenche. Il Centro, che si estende in un'area di 14.000mq in località Rovenaud di Valsavarenche permette di effettuare una vera e propria “immersione” in un ambiente del Parco in cui tutto è legato all'acqua. Nel Centro, che funzionerà da lente d’ingrandimento sugli ecosistemi legati all’acqua, sono ospitate delle lontre, specie un tempo presente in questi ambienti e scomparsa a causa delle persecuzioni e trasformazioni ambientali operate dall’uomo. Gli esemplari presenti provengono da un allevamento europeo e gli spazi a loro destinati sono idonei a ospitare animali in cattività.
Dopo il 2014 e 2017 la IUCN riconosce al Parco l'inserimento nella Green List anche nel 2021. La Green List rappresenta una metodologia per la valutazione di efficacia sulla gestione delle aree protette, nonché uno strumento attraverso il quale migliorare la qualità e l'efficienza delle attività di gestione.
Nel corso dell’anno centenario saranno presenti sul nostro giornale nuove appuntamenti con il Parco Nazionale Gran Paradiso.