A proposito dell'eccessivo consumo di dolci in tempo di festività natalizie
Occhio alla pancia
Un libro del Prof. Silvio Danese
di Roberto Bonsi
E’ uscito un libro, sì è vero, un libro come tanti, belli o brutti che siano, di grande valore oppure insignificanti; e quando esce un libro è sempre una gran festa, ma questo che ora andiamo a presentarvi, sembra avere una sorta di marcia in più, e scriviamo di un elemento cartaceo, che come tutti i libri dati alla stampa, mai morirà e mai deve morire, nonostante la presenza degli attuali E-books che peraltro svolgono un'altra pur importante funzione, che non è altri che quella, ad esempio: di portarsi in vacanza o altrove, non troppi ed ingombranti libri cartacei, ma questo solo modernissimo “aggeggio” che raccoglie dentro se, tanti e tanti libri, determinando una specie di opportuna comodità.
Questa nuova piacevolissima “fatica” , e scusate l’ “ossimoro”, appartiene alla brillante “penna” di un gastroenterologo di chiara fama, ed il suo nome per intero è quello del professor Silvio Danese, il quale attualmente è il direttore della “Divisione di Gastroenterologia ed Endoscopia” dell’ “IRCSS-Ospedale San Raffaele” di Milano, e per la stessa materia, egli è docente ordinario presso l’Università “Vita - Salute” sempre del “San Raffaele”, per quanto invece riguarda la sanità europea, è presidente dell’ “ECCO” (European Crohn’s and Colitis Organisation), che altri non è, se non la più importante associazione internazionale, che riunisce tutti gli specialisti delle malattie infiammatorie intestinali a livello europeo.
Dietro tutti questi titoli che rappresentano la sua importante e significativa attività lavorativa quotidiana, nell’osservare la sua fisiognomica, scrutandone l’immagine fotografica, la stessa, ci induce a pensare ed a vedere in lui, una persona dal carattere mite e dall’aspetto rassicurante, nonché per esperienze di vita e di lavoro, decisamente preparata, e con uno sguardo ed una capacità intellettiva che si protrae fortemente in avanti. Il medico in questione è anche il responsabile del “Centro di ricerca per la cura delle malattie croniche intestinali”. Negli Istituti clinici “Humanitas” dove egli prima svolgeva il suo operato, è stato il coordinatore del locale “Immuno -Center”. Il libro in questione, ed ora vi sveliamo …l’ “arcano”, è intitolato: -“In PACE con la PANCIA” (Sonzogno), ed è una sorta di “sequel” di un altro libro precedente intitolato: -“La PANCIA lo sa”-. Infatti è verissimo che, per vivere meglio l’andamento giornaliero, è semplicemente questione di cuore, di cervello, ma anche di pancia, e questi sono tre elementi ben correlati tra di loro. Il sottotitolo del volume in questione, recita cosi:-“Stomaco e intestino felici: le 100 risposte che ti cambiano la vita”-, quindi più che un saggio, il libro in questione è una sorta di “vademecum” per far si che gli ignari lettore possano avere una conoscenza in più e di fatto diretta del …”Pianeta Intestino”, un organo del nostro corpo in netta correlazione con gli altri che lo compongono, e specialmente con il cervello.
Il microbiota intestinale in questi ultimi anni, sul piano medico-scientifico e soprattutto grazie ai "mass-media”, ha assunto l’importanza che merita dopo che per anni è stato relegato in discorsi ed in considerazioni minori rispetto le sue reali e determinanti funzioni.
Il volume compresa la sua bibliografia è composto da 150 pagine davvero utili, dove il Danesi si prodiga a far recepire ai suoi pazienti e soprattutto al folto pubblico dei suoi lettori, la conoscenza immediata della sua materia, espressa con parole più adatte alla gente comune. La collana editoriale per i tipi della “Sanzogno” è coordinata dalla giornalista scientifica Eliana Liotta, anch’essa artefice di diversi libri di grosso successo editoriale.
“In PACE con la PANCIA” è suddiviso in quattro parti, e il suo indice evidenzia che nella sua prima parte vi sono soli due capitoli, ed uno di questi è purtroppo attualissimo e tratta di “Covid-Sars 19” e di “lockdown”. Nella seconda parte riferisce di bruciori di stomaco e quant’altro, di gonfiori, di dissenteria, diarrea, stipsi, idrocolonterapia e poliuria (n.d.a.: eccessiva minzione), cattiva digestione, reflusso esofageo, colonscopia, colon irritabile, intolleranze ed allergie. Inoltre ecco note su diverticoli, sulla malattia di Crohn, diete, relax e di movimento. Il tutto non è affatto da prendere sottogamba ed è necessario a livello periodico effettuare degli appositi esami, tra i quali quello del sangue, e degli “screenings” diagnostici, possibilmente di tipo preventivo.
E’ chiaro che Silvio Danese ama molto il suo lavoro di medico, attività non facile e quasi sempre faticosa, che svolge in ambulatorio ed in corsia, ma vi aggiunge il mestiere di scrittore, un qualcosa che completa in “toto” il suo “Modus-vivendi”... vitalissimo “modus-operandi”.
Egli ama stare tra la gente: i suoi pazienti, i suoi colleghi ed il personale paramedico; ma - in antitesi - ama rinchiudersi in una stanza per dar “sfogo” per l’appunto, allo scrivere. Il professor Danesi dopo aver fatto il “Giuramento di Ippocrate” per combattere i malanni delle persone, ha fatto sua anche la massima di Plinio il Vecchio: “Non lasciar passare neanche un giorno senza scrivere una riga”. Ribadiamo qui il concetto che egli apprezza oltremodo, il relativo “caos” della sua predominante “missione”, definiamola così, quella nella quale indossa il camice bianco, per poi “isolarsi” ed in solitudine realizzare le sue opere, ed i suoi saggi informativi, per nulla distanti dal lavoro che quotidianamente egli svolge in “primis”.
Siamo a cavallo dell’anno nuovo, sperando ardentemente che il 2022 sia davvero migliore ed anche risolutivo, di questi ultimi due che abbiamo lasciato alle nostre spalle, e che si possa uscire da questo tragico evento pandemico, e così tornare ad una normalità di vita. A pagina 33 del libro che sin qui abbiamo inteso “celebrare”, e a proposto delle Festività nelle quali siamo ora “immersi”, ecco quanto scrive Silvio Danesi: “Nell’aprile del 2020 sono apparsi sulla rivista: “Nature” i risultati di uno studio condotto dalla “Columbia University di New York, che confermerebbero come l’amore per gli zuccheri non sia dettato tanto dal sapore quanto dalle capacità di attivare alcuni circuiti sull’asse Cervello-intestino".
Aggiungiamo noi: amici lettori, mangiate pure i panettoni, i pandori e gli altri dolciumi, ma state comunque attenti a non esagerare, a non abbuffarvi. State attenti ad ogni modo agli zuccheri, e che gli stessi non vadano in eccesso. Non fatevi venire un mal di pancia. Per finire, se avete mal di stomaco a causa di ansietà e problemi vari, cercate di ridurre il vostro “distress”, e trovare così a tutti i costi i mezzi per vivere una vita serena e felice.