Dialogo e famiglia
problema da sempre evocato, da sempre rimandato
di Amanzio Possenti
Un anno nuovo segna cammini da percorrere, a ciascuno spetta una modalità d’impegno, non siamo tutti eguali, anche per questo la diversificazione è vita, quanto più praticata come scopo.
Tra i cardini sui quali ruotiamo due sono fondamentali per essenzialità morale ed equilibrio sociale: la famiglia e il dialogo, l’una e l’altro motivi di garantita relazione positiva.
La famiglia è socializzazione-chiave, riferimento unitario e d’amore, luogo e atmosfera, alfa e omega di rapporti, bellezza e fraternità, ricchezza di diversità e di stimoli, comunità di crescita e di esperienza, maturazione e destinazione di speranza: tutto in essa nasce, si sviluppa, si modella, si propone.
Il primo spazio si chiama dialogo, fermento di confronto, qualità di stile, sensibilità differenziate che si incontrano e si misurano, desiderio appunto di relazione.
Se la famiglia non trova in sé i valori dello stare insieme e pertanto di dialogare all’interno, sicuramente non coagula nè educa nè armonizza, non genera ricerca di verifica e non placa negatività, turbolenze dei caratteri; finisce per disperdersi nel groviglio del malessere accettando l’assuefazione al disordine, mentre le intimità sono travolte e indirizzate allo scontro.
Il dialogo-incontro scompare dal senso di relazione: viene meno il pilastro dell’equilibrio creativo.
Si spiega perché papa Francesco affondi sovente sguardo e attenzione sulla determinante forza di questa relazione-dialogo : essa è ponte di un itinerario che conduce alla speranza, virtù indispensabile all’equilibrio quotidiano della famiglia.