La fuga
di Dante Fasciolo
Ieri, fu una cometa ad indicare
con la propria scia la direzione per trovare il luogo
Reali e pastori s’incamminarono
e l’umile stalla li accolse
e illuminò loro nuovi destini.
Oggi, è ancora il cielo
a guidare uomini in cammino
da oriente ad occidente verso una possibile meta.
Ieri, una famiglia in fuga
inseguita da odio e da feroce vendetta
di un potere egemone e crudele
Dio-padrone di un popolo
Oggi, interi popoli in fuga inseguiti
dallo stesso odio, dalla stessa vendetta
di un potere politico e sociale
che ha reso l’uomo
vittima indifesa di fame, violenza e disperazione.
Nulla sembra mutare giorno dopo giorno,
e duemila anni di storia da quella luce
speranza di un nuovo destino per l’uomo
non ha scalfito le coscienze
se ancora si scontrano con odio e violenza,
se ancora negano diritti irrinunciabili,
se ancora respingono con la forza
di un potere giuridico nato dalle esclusioni
gli uomini della stessa stirpe
che invocano solidarietà e giustizia,
se ancora lubrificano ponti levatoi
e costruiscono nuove prigioni in fil di ferro spinato,
se ancora vantano lagher sul filo dei confini.
Riaccendere la luce della speranza,
illuminare la mente dell’uomo,
un solo fiammifero di legno,
per riscaldare i cuori intorpiditi.