Un diffuso costume presente nelle nostre città
Gli "Umarells"
di Roberto Bonsi
-“Capisco perche’ al signor Giovanni e ai suoi amici piacciono tanto i cantieri. Non si tratta solo di passare il tempo una volta andati in pensione.
No: al signor Giovanni e ai suoi amici i cantieri piacciono perché le gru e le scavatrici e i ponteggi li fanno sognare, tornare bambini.
Ogni cantiere è un’enorme scatola di costruzioni Lego, anche se il signor Giovanni e i suoi amici con le costruzioni Lego non ci hanno mai giocato, quando erano bambini. Come ora.!" -. Giuseppe Culicchia (Scrittore).
Il Culicchia, questo autorevole narratore di origini siciliane, ebbe modo nel corso dell’ormai trascorso anno 2015 di scrivere sul quotidiano: “La Stampa” di Torino questo “trafiletto”, raccontando di un ipotetico signor Giovanni, uno come tanti, che andato in pensione e desideroso di occupare il tempo, non oziando, ma con diverse cose da fare, rimembrando la sua infanzia ma anche la fase della sua preadolescenza, ama recarsi e subito fermarsi per lunghe e lunghe ore giornaliere in un qualsivoglia cantiere edile o stradale della sua città, presumibilmente in questo caso,Torino, e osservare, rendersi partecipe, consigliare e quindi dire la sua, mostrarsi pressoché sicuro di sé nell’esprimere i suoi concetti ed in ultimo, ma non solo, anche confrontarsi con altri pensionati al pari suo, lì presenti per lo stesso motivo.
Questo o questi personaggi che non da tanto hanno preso il sopravvento nell’immaginario collettivo, sono gli “Umarells” cosi detti nell’ambito del dialetto bolognese. E tutto ciò deriva naturalmente dal termine: uomo. Secondo il dizionario Zanichelli, inteso come neologismo di sua natura espresso in vernacolo, l’Umarell, è un pensionato, che come già si è scritto poche righe più su, si aggira, perlopiù con le mani dietro la schiena, presso i cantieri di lavoro, controllando, facendo domande, dando suggerimenti, o criticando le attività che lì vi si svolgono -.
Ed ecco che spunta brillantemente fuori quel tal signor Giovanni, così mirabilmente descritto dal bravo Cullicchia, nell’ “incipit” del suo articolo.
Il riconosciuto inventore di questo neologismo così posto con l’aggiunta di una”elle” ed anche di una “esse” al plurale, è lo scrittore saggista e giornalista “felsineo” Danilo Masotti, che esattamente il 2 febbraio 2005 coniò questa parola, tanto che oggi in quel giorno si festeggiano di fatto tutti gli “Umarells” del nostro italico “Stivale”. Il significato in lingua italiana di questo neologismo nostrano è un tantino inteso in senso dispregiativo, in quanto vuol dire: Ometto, piccolo uomo, cosa poi di fatto, non riconducibile alla realtà. Questo termine ha di seguito tanti suffissi che non elenchiamo, per timore di cadere nel superficiale, e quindi continuiamo ad andare a “zonzo” con questi nostri amici un po’ anzianotti, forse un tantino petulanti ed a volte “rompiballe” che sin qui si possono fregiare di cotanto nomignolo.
I vari mass-media, persino quelli oltre confine, hanno iniziato a parlare, o meglio a trattare su questi anche simpatici anziani.
La cultura spicciola, quella posta su basi popolari, ha ormai “adottata” questa parola,così come ci ricorda il Masotti, un mancato cantante, che è poi diventato un valido analista-programmatore di computers, e che realizzò, per l’appunto, questo nel corso del 2005, un vero e proprio “Blog” intitolato a questo singolare personaggio di sua invenzione. "Coniato questo termine, raccontò il Masotti, dal mio “Blog” ho spesso fortemente incitato i miei lettori ad armarsi di macchina fotografica e degli altri dispositivi elettronici poi sopraggiunti, per avvicinarsi così ai cantieri edili, ma anche e soprattutto a quelli stradali, per fotografare od anche filmare, questi irriducibili ometti ormai “fancazzisti”, e così poi è avvenuto." E’ prontamente nata una sorta di collaborazione tra questa nuova categoria di persone, con la pubblicità”Tout-court”, e tutti gli altri piccoli e grandi mezzi di comunicazione di massa. Addirittura l’Amministrazione comunale di San Lazzaro di Savena, sempre nel bolognese, ha indetto un concorso nazionale su questa ormai radicata e tipica figura che ha ormai superati i confini della provincia di Bologna e della Città Capoluogo, la quale Il 14 aprile del 2018 ha inaugurata una piazzetta tutta dedicata agli “Umarellsl”.
Per i tipi della Casa editrice “Pendragon “, Danilo Masotti ha scritto già otto libri sugli “Umarells”, e come prossima “Strenna natalizia” a dicembre 2021 uscirà un nono libro su questo particolare tema. Esiste da un pò, anche una “merchandises” su questi tipici e curiosi ometti. T-shirts, gilets, appliques, cappellini, e statuine raffiguranti il personaggio in questione. Buon ultimo, il noto ed apprezzato cantautore milanese Fabio Concato, prolifico autore di tanti grossi successi discografici scritti per se e per altri, ha inciso durante il passato “lockdown”, un brano musicale con un suo testo inneggiante a questi atipici “eroi metropolitani”.
Su i cosidetti “Umarells” è nata una sorta di “Fenomenologia” suscitando una tesi universitaria, e presto gli stessi, oltre i cantieri, “conquisteranno” altri luoghi di ampia socialità, come ad esempio, i condomini.
“Negli anni di cantiere, quando arrivava il camion di sacchi di cemento da scaricare a fine turno, ('La pazienza degli “Sherpa”) non l’ho mai posseduta. Mi aiutava una ringhiosa rabbia in corpo. Erri De luca (Scrittore)” –“Sulla traccia di Niver” (2005).
De Luca ha lavorato davvero in un cantiere edile, infatti è stato, ancor prima di essere uno scrittore di successo, un manovale, un muratore, uno dei tanti, visti e “sentenziati” da un qualsiasi “Umarell”.