#294 - 23 ottobre 2021
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Testimonianze

Itinerario e luoghi del capitolo: Ischia - Casamicciola - Lacco Ameno - Forìo d'Ischia - Panza - Sant'Angelo d'Ischia - Capri - Anacapri

Sui passi di Pier Paolo Pasolini

La lunga strada di sabbia

di Giuseppe Cocco

La lunga strada di sabbia

Avventura a Ischia, luglio

[...] Solo io e Ischia.
Io e migliaia di cose, migliaia di persone.
Tutto nuovo.
Scende la sera.
L’intera Casamicciola è sul suo porticciolo... è la piena sagra dei grandi giorni d’estate.
Prendo un piccolo pullman, anzi pulmàn, e in dieci minuti arrivo a Porto d’Ischia. [...]

[...] tutto è buio, il mare sbadiglia qua sotto come un enorme cane addormentato.
“Michele” sorge su delle palafitte: è deserto. e, a pancia all’aria, chiacchierano nella loro misteriosa lingua.
“Ne, Miché! ci sta da mangiare?” fa la mia guida ...
C’è, c’è.
Si mangia anche bene. [...]

[...] Beh, Ischia è scoperta, ma, meno male, gli ischitani ancora non lo sanno. [...]

[...] Rivado a prendere il mio pulmàn.
Ma, mannaggia ‘o demonio, nel bivietto deserto, accanto a un caffeuccio chiuso, aspetto, aspetto.
Questo pulmàn non arriva. [...]

[...] Prendo per la prima volta coscienza dell’esistenza dei loro mezzi: le motocarrozzelle.
Sono calessini i coolies cinesi, attaccati a una vespa.
Di legno compensato, hanno la nobile forma panciuta delle botticelle, e sono stati accuratamente provvisti di tappetini, di bracciali, di cuscinetti. [...]

[...] Notte, fa presto a passare!
Mi lavo, esco.
La motocarrozzella è là ...
Si parte.
Giù da casamicciola, lungo il mare...
I primi bagnanti col passo annoiato e concentrato che dà lo zoccolo, se ne vanno verso le loro care abitudini [...]

[...] Due minuti e siamo a Lacco Ameno.
Qui devo fermarmi!
C’è quel famoso albergo di Rizzoli di cui tutti mi parlano.
Eccolo lì, discreto, nitido, arieggiante l’architettura locale ad archi moreschi [...]

[...] Scendo.
“C’è qualche personaggio, qui?” chiedo al mastino che sta accanto alla macchina ...
Mi guarda, mi considera, nasce la complicità ...
Con affabulazione degna di Plauto, mi mormora, come se, lui, fosse assente: “Ci sta il conte Visconti”
Poi mi guarda, freddo, staccato per un attimo ...
Alza le braccia al cielo, con le palme in avanti: “io nun saccio niente!” fa.
Io gli sorrido, idiota, rozzo settentrionale, per fargli capire che ho capito. [...]

[...] Bene.
Entro nella hall, elegantissima.
Cominciano le ricerche.
Come il solito, poveri camerieri napoletani, girano, si rigirano, e non colgono mai il segno, si fanno in quattro e non risolvono niente.
Devono sempre tristemente concludere, rovesciando indietro la testa, protendendo il mento e facendo “pct” con le labbra come se dessero un bacio al niente, al niente fatale, al no che li tormenta. [...]

[...] Riprendo la corsa.
Ma caro lettore che non sei mai stato qui, e desideri venirci, permetti che qui, corra veramente.
Forio, ragazzaglia al sole, un bianco che acceca.
A Panza stanno preparando luminarie ...
Poi ecco, isolato, fuori dal mondo, Sant’Angelo.
La strada finisce, diventa un sentiero polveroso ...
Le casette di Sant’Angelo sono state svuotate, ridotte alla sola coccia: dentro, ci sono delle deliziose, confortevoli, rosse pensioni, uffici del CIT, ristorantini. [...]

[...] alzo gli occhi, e sul molo di Casamicciola, contro un esercito di motocarrozzelle vedo, solo, Luchino Visconti.
Mi alzo e lo raggiungo, chiamandolo.
Si volta: “Mi avevano detto che mi cercava Pratolini!” esclama.
Dopo giorni di silenzio finalmente parlo un po’. [...]

[...] Visconti mi porta un po’ a girare per Ischia, “Sono stato uno dei primi a scoprirla - mi dice -.
Vengo qui da quattordici anni”
Ne è fiero.
E ha ragione.
Ischia è un posto dolcissimo, dove si vive senza fatica. [...]

La lunga strada di sabbia

Ischia (i cui abitanti son detti Ischitani) è un'isola dell'Italia che appartiene all'arcipelago delle isole Flegree, l’isola che tutti chiamano “l’isola verde” per i numerosi boschi, per il colore del tufo e per quello smeraldo del mare che nell'antichità era nota col nome Pithekoussai o Pithecusae (in greco Πιθηκοῦσσαι).

Posta all'estremità settentrionale del golfo di Napoli e a poca distanza dalle isole di Procida e Vivara, nel mar Tirreno, è la maggiore delle Flegree ed un'importante meta del turismo internazionale.
È la terza più popolosa isola italiana, dopo Sicilia e Sardegna.
Le acque termali dell'Isola d'Ischia sono ben conosciute e utilizzate fin dall'antichità.
La sua natura vulcanica rende Ischia uno dei maggiori centri termali d'Europa.

Lo sbarco a Ischia Porto con la vista di Ischia Ponte è una vera e propria immersione in un mondo di suoni, profumi e colori che contagiano all’istante nel primo, e il borgo antico nel secondo, nel quale si consiglia di fare una passeggiata tra le tipiche casette antiche bianche, i caratteristici vicoletti, le balconate, tra scale e giardini, le botteghe, palazzi e chiese, le gallerie d’arte e il Museo del Mare, imperdibile testimonianza della vita marinara dell’isola.

Qui si nota il contrasto tra architettura nobile e povera, con le case addossate e le tipiche abitazioni ad arco dei pescatori.

Lì vicino si erge il magnifico Castello Aragonese, una fortezza del 1400 che racchiude al suo interno carcere, chiese e giardini: il simbolo dell’isola di Ischia.

La lunga strada di sabbia

Casamicciola Terme è uno dei comuni dell'Isola d'Ischia i cui abitanti si chiamano Casamicciolesi.
Nel 1956 a ragione dell'abbondanza delle sue acque termali assunse l'appellativo Terme.
Il comune di Casamicciola Terme è situato nel versante settentrionale dell'Isola d'Ischia.
Dal punto di vista storico rappresenta il comune dell'isola con la più antica vocazione turistica.

Originariamente, oltre all'amenità dei luoghi, il richiamo turistico proveniva dalla presenza di molte fonti d'acqua termale, che i Casamicciolesi sapientemente sfruttano da tempi immemorabili.
Il disastroso terremoto del luglio 1883, il più cupamente celebre dei terremoti ischitani che praticamente rase al suolo il comune, diventò espressione gergale “fare una Casamicciola” quale rodomontesca minaccia di sconquassi.

La lunga strada di sabbia

Lacco Ameno (U Làcchë in napoletano) è uno dei comuni dell'isola d'Ischia i cui abitanti si chiamano Lacchesi.
È il meno esteso dei comuni dell'isola, ed occupa la parte Nord-Ovest estendendosi lungo il mare e sulle prime pendici del Monte Epomeo.
Confina ad Est con Casamicciola Terme e a Ovest con Forio.

Secondo la maggior parte degli studiosi, il nome Lacco deriva dal greco λάκκος che significa “cisterna, serbatoio, fossa”.
Il 18 novembre 1862 il Consiglio comunale chiese al re Vittorio Emanuele II l'aggiunta dell'aggettivo "Ameno" al nome Lacco; concessione poi accordata con decreto ministeriale del 4 gennaio 1863.

La lunga strada di sabbia

Forìo (conosciuto anche come Forìo d'Ischia; pronunciato con l’accento sulla i) è un comune che si trova nella parte occidentale dell'isola d'Ischia ed è il comune più esteso dell'isola, i cui abitanti si chiamano Foriani.
Secondo un medico del 1500, Forìo deriverebbe da Fiorio in quanto fiorì dopo la distruzione di altri casali, altri studiosi ritengono più probabile invece dal greco phòros, φόρος (ferace - fertile), altri ancora dal greco chorìon, χωρίον (villaggio).
La leggenda vuole che un castellano del Castello Aragonese, stanco di vivere sul Castello con 4.000 persone, disse "Fuori io!" e se ne andò dall'altra parte dell'isola a fondare questo comune.

La lunga strada di sabbia

Panza talvolta, anche Panza d'Ischia è l'unica frazione del Comune di Forìo, i cui abitanti sono Panzesi.
Nel 1300 il Paese assume l'attuale denominazione tanto che l'Ariosto lo citerà nell'Orlando Furioso: «… lo scoglio ch'a Tifeo si stende su le braccia, sul petto e su la pancia»
Conserva, tra le bellezze naturali, in località Chiarito, un importante sito archeologico per la storia d'Italia, la Casa Greca.

La lunga strada di sabbia

Sant’Angelo d’Ischia, nel comune di Serrara Fontana è un antico borgo di pescatori che si estende di fronte all’isolotto caratteristico di Ischia.
È il caratteristico borgo mediterraneo con tutte le case colorate inerpicate sul costone di tufo del monte addossate le une alle altre e affacciate sul meraviglioso panorama del mare cristallino di Ischia.
Quello di Sant’Angelo d’Ischia è uno dei borghi più affascinanti dell’isola d’Ischia. Oasi di pace e di tranquillità, è interdetto alle auto e, tra vicoletti caratteristici e case addossate le une alle altre, rispecchia il tipico esempio di architettura mediterranea.
La sua Piazzetta, aperta sul porticciolo, è un’isola pedonale e luogo di ritrovo anche grazie ai numerosi negozi e locali che mettono i loro tavoli all’aperto, spesso pieni di turisti che si godono la pace e la tranquillità del borgo.
Nella Torre, la parte superiore dell’isolotto, anticamente sorgeva la chiesetta dedicata all’Arcangelo Michele che ha dato appunto il nome al borgo. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

Capri, luglio

[...] Domenica.

Il battello carico di turisti sacrileghi. ...

Capri è invasa.

Anacapri, lassù, si conserva quieta: una quiete da bazar e negozi di souvenirs.

Raggiungo la Grotta Azzurra [...]

[...] Davanti allo specchio d’acqua incrociano delle barchette, ognuna col suo barcaiolo.

Prendere una barca è molto complicato, perché c’è tutto un sistema di privilegi camorristici, di gerarchie. ...

... Ma siccome uno dei barcaioli ha il privilegio, forse ereditario, ... nessuno dei suoi colleghi ti trasborda. ...

... Se lui è nella grotta o è lontano, tu inutilmente ti sgolerai a chiamare gli altri barcaioli.

Non ti sentono.

Ti ignorano.

Incrociano su e giù con le facce furbe e sacerdotali, facendo gli indiani. [...]

[...] Dentro, è insieme una delusione e una scoperta: niente è mai bello come lo si aspetta, e tutto è più bello di quello che si aspetta. [...]

La lunga strada di sabbia

Capri è un'isola nel Golfo di Napoli, appartenente all'arcipelago campano, situata di fronte alla penisola sorrentina. Ha due comuni: l’omonimo dell’isola Capri con i suoi Capresi ed Anacapri con gli Anacapresi.
Nome latino Capreae, greco Καπρέαι, probabilmente trasposizione di un originario toponimo italico (osco).
Nell'isola vi sono numerose architetture religiose e civili di interesse storico.
Diversi resti archeologici testimoniano la presenza degli antichi romani sull'isola.
È, infatti, detta anche l’Isola dell’Imperatore in quanto c’è un’altra Villa di Tiberio che ritroviamo dopo quella già vista a Sperlonga.
L'ambiente naturale è caratterizzato da diverse grotte e picchi rocciosi.
«In nessun luogo al mondo ci sono tante occasioni di deliziosa quiete come in questa piccola isola» - scriveva Charles Dickens più di un secolo fa, e vero ancora oggi. G Dai Faraglioni al Salto di Tiberio, al mare luccicante di Marina Piccola e Marina Grande, tutto a Capri invita al relax, a una vita dolce e lenta, votata al godimento delle bellezze della natura sotto il sole tiepido del Mediterraneo, immersi nella macchia mediterranea.

La lunga strada di sabbia

Anacapri (Ronnacràpe in napoletano) è uno dei due comuni (il più esteso) nei quali si divide amministrativamente l'isola di Capri abitato dagli Anacapresi.
Situato sull'isola di Capri, sorge sul fianco settentrionale del monte Solaro (che, con 589 m, è la massima vetta dell'isola); una seggiovia collega l'abitato con la vetta del monte, da dove lo sguardo spazia su un vastissimo panorama, dal Golfo di Napoli al Golfo di Salerno.

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