Inaugurata la mostra dell'artista Tania Kalimerova -visitabile fino al 29 ottobre
Roma - Spazio Culturale dell’Istituto Bulgaro di Cultura
Rapsodia di forme e di colori
lavori di raffinata eleganza e rarefatta bellezza
Mostra a cura di
Anna Amendolagine
Il ritmo intrinseco e l’armonia compositiva di cui sono dotate le opere di carta di Tania Kalimerova, presenti in questa mostra, si espandono nell’aria come una rapsodia insieme al gioco di forme e di colori. Il carattere libero e le tonalità variegate della carta, la geometria dei motivi e gli effetti tridimensionali danno l’impressione di respirare all’unisono. E dall’onda chiara dell’inspirazione e quella scura dell’espirazione sgorga una sottile vibrazione che si sostanzia in pura musica.
Del resto tutto il lavoro artistico di Tania Kalimerova è intriso di sonorità. Sarà forse dovuto al fatto che la sua esperienza nel campo delle arti inizia proprio con la musica. Scultrice della Fiber Art e artista multidisciplinare di origine bulgara, naturalizzata italiana, ha studiato infatti al Conservatorio di Santa Cecilia dove si è diplomata in canto lirico.
Ma non si può parlare di Tania senza tener conto della sorella Marussia Kalimerova, grande artista tessile prematuramente scomparsa nel 2017.
Oltre alla stretta parentela familiare, le due hanno avuto anche un proficuo sodalizio artistico e professionale nel campo della Fiber Art (scultura tessile, strutture tessili, arazzi, installazioni) di cui sono vantate di rappresentare la quinta generazione. Alle generazioni precedenti le lega il fatto che le loro nonne lavoravano in modo artigianale sul telaio o a punto a croce. E loro, fin da piccole, hanno appreso entrambe le tecniche. Marussia è sempre stata un modello da seguire per Tania. Le ha insegnato ad essere libera ma severa con sé stessa, a lavorare sodo e a fare ricerca per rinnovarsi continuamente.
L’ intuizione di Tania, la sua curiosità e il desiderio di ricerca l’hanno portata ad osare e a usare liberamente, insieme alle fibre di lana, seta, rame, cotone come pure la pietra e il marmo grezzo o lavorato. Fino a quando non ha captato l’esigenza di esprimersi anche con dell’altro materiale. Allora l’incontro con la carta le ha aperto un mondo affascinante che con la sua leggerezza, duttilità e consistenza la faceva stare bene. All’utilizzo della carta Fedrigoni, che le dava la possibilità di essere plasmata in forme architettoniche, ha poi sempre aggiunto varie altre tipologie di carta che andava man mano scoprendo. Tra queste la materica carta giapponese, la delicata carta di riso cinese o quella francese al profumo di sandalo.
Adesso questa mostra vuole dare il giusto spazio alla sua creatività ormai matura che reclama un posto tutto suo nel panorama dell’arte contemporanea.
Tania Kalimerova è un’artista sempre curiosa, aperta e disponibile per nuove scoperte e conquiste. Sperimenta molteplici mezzi ponendo l’accento sulla manualità e sulla capacità di unire vari linguaggi per raccontare le sue emozioni e le sue passioni. Realizza nuove opere in continuazione e sogna di incontrare persone con le stesse caratteristiche al momento giusto.
I campi di ricerca in cui lei si cimenta dal 1996 ad oggi sono diversi: bozzetti, arazzi, strutture tessili, installazioni, scultura tessile, opere materiche e collage.
A giudizio di critica e pubblico il suo è un linguaggio molto originale, fresco e contemporaneo, che testimonia le caratteristiche peculiari del suo paese d’origine, la Bulgaria, e l’arte italiana da cui ha sempre tratto ispirazione. In realtà qualsiasi cosa, con tutti i suoi contrasti, può diventare per lei fonte d’ispirazione. Quando cammina per Roma, ad esempio, i palazzi che vede, i giardini, i monumenti, oppure la campagna con i fiori, il mare con i tramonti, persino le brutture della vita, della città e di alcune persone possono trasformarsi in splendide opere.
In questa mostra sono inclusi alcuni cicli appartenenti a quattro campi di ricerca: bozzetti, opere materiche, collage e opere tridimensionali. In tutto sono 49 opere di raffinata eleganza eseguite tra il 2009 e il 2020. Composizioni astratte sempre nuove e originali, vuoi per l’accostamento dei colori vuoi per l’accostamento dei materiali e delle forme. Alcune sono ricche di elementi, altre invece oltremodo essenziali. Molte ricordano lo stile giapponese. Sono comunque lavori di raffinata eleganza e rarefatta bellezza.