Robert De Niro Siciliano
Insegnai a parlare e a muoversi da siciliano per il Padrino II
di Santi Visalli
Jimmy Breslin grande scrittore sulla malavita Newyorkese scrisse un libro intitolato, The Gang that couldn't shoot straight, e nel 1970 la MGM ne fece un film.
Io venni assunto come fotografo e mi trovai davanti a una serie di attori che già conoscevo benissimo.
Il film voleva essere una satira della vita del famoso mafioso Joe Gallo detto “Crazy Joe”. L’attore principale era Jerry Orbach che viveva con la madre, Jo Van Fleet, e sette fratelli e una sorella, Leigh Taylor Young.
Il Cast formava una perfetta famiglia mafiosa. Joe Van Fleet (East of Eden) era mia vicina di casa ed amica. Un giorno mi chiese se io le potessi far vedere un po’ di manierismo siciliano ed in particolare di mia Nonna che aveva avuto 13 figli. Mia Nonna era molto religiosa, ma allo stesso tempo pagana nelle sue tradizioni, credeva al malocchio. In casa c’era sempre un corno rosso e quando l’acqua della casseruola non bolliva, mia Nonna diceva sempre che era il malocchio dei vicini. A questo punto prendeva un pugno di sale e cominciava a spargerlo sul coperchio della casseruola, facendo con quel sale una croce partendo da nord a sud e da est a ovest. Allo stesso tempo mormorava delle parole incomprensibili, sembrava quasi che parlasse Arabo.
Sul set, quando io parlavo mi ascoltavano tutti attentamente. Questo creò un po’ di attrito fra me ed il regista, il quale non aveva affatto capito lo spirito di questa fiction story. L’attrito con il regista raggiunse il massimo, quando una mattina mi presentai con uno stiletto che prontamente regalai all’attore nano (Hervé Villechaize) e gli disse di pulirsi le unghie con la punta dello stiletto, mentre recitava, lo stiletto era quasi più lungo del suo braccio. Gli dissi che era una cosa che faceva spesso mio Nonno, ma non naturalmente con lo stiletto, ma con un piccolo coltello da tasca.
Fra tutti gli ascoltatori c’era Robert De Niro, un giovane attore agli albori della sua carriera. Timido, però molto determinato. Aveva in questo film una particina da giovane ciclista italiano che cercavano far sposare alla figlia del Clan Leigh Taylor Young. Su questo set De Niro non mi chiese mai nulla. Era sempre rispettoso e mi chiamava Mr. Visalli.
Passarono un paio d’anni quando mi arriva una telefonata “Pronto Mr. Visalli this is Robert, Robert De Niro, si ricorda di me? Si certo risposi. Mi hanno dato la parte di Don Vito Corleone giovane nel Padrino II. Purtroppo, il copione è scritto in siciliano perché io dovrei essere un giovane emigrante siciliano e quindi la mia lingua principale è il siciliano. Ho quindi difficoltà a leggere il copione. Mi può aiutare. Certo, fissammo un appuntamento nel mio ufficio di New York. Fra una lezione e l’altra gli organizzai parecchie cene tipiche siciliane. Una a casa di mia sorella con una dozzina di persone.
Quando arrivò non si volle sedere a tavola col gli altri. Ma si mise in un angolino della sala da pranzo e con un quaderno prese molti appunti.
Poi un altro giorno discutendo mi disse che per qualche settimana non potevamo incontrarci. Cercava un posto isolato per concentrarsi e studiare senza alcuna distrazione la sua parte.
E così gli diedi le chiavi della mia casa di campagna, che prontamente mi restituisce la settimana dopo. Il resto è storia.