Nonviolenza
di Dante Fasciolo
Discorsi, articoli, libri, proclami,
annunci, convegni, trattati, convenzioni, leggi…
per ribadire che l’uomo non può usare violenza
verso se stesso, altri uomini, il pensiero e la coscienza di ognuno,
e verso la natura e ogni essere vivente che alberga sul pianeta.
Oggi vediamo immagini orribili,
polizia a cavallo contro uomini inermi al confine
tra sogno e desolazione;
e interminabili file di esseri umani di ogni età
in cerca di un posto per vivere una vita possibile,
controllati, sorvegliati, incanalati, respinti ogni dove…
umanità di scarto: disdicevole ammettere alla mensa
delle tante nazioni di epuloni
resi ricchi da depredazione e soprusi e violenze…
ma miseramente poveri di civiltà e di amore.
Il prossimo 2 ottobre
si celebra la Giornata Mondiale della Nonviolenza
una idealità scaturita da una rivolta contro
la devastante violenza delle guerre mondiali,
un No significativo che oggi sa di beffa,
e pone un interrogativo.
Quante violenze oggi nel mondo?
e quanti tipi di violenza?
e quali nuovi rapporti occorre costruire
per realizzare una società di civile convivenza?
Un uomo tempo fa, si offrì totalmente alla causa,
e pose un seme nel cuore degli uomini:
“Ama il tuo prossimo come te stesso”…
E in un tempo recente un altro uomo
scarno e minuto, armato di parola e di umiltà,
coltivando quel seme,
a “Cavallo della Nonviolenza”
ha trascinato una nazione alla libertà... un popolo intero.