Televisore gioia e dolore
Zapping
Frammenti semiseri di cronaca televisiva
di Luigi Capano
Rendiamo omaggio a Raffaella Carrà, versatile e audace protagonista della scena televisiva fin dagli anni ’70 del secolo scorso, uccisa, pochi giorni fa, da un cancro ai polmoni. La ricordiamo come ballerina, cantante, presentatrice in programmi di successo quali “Canzonissima”, “Fantastico”, “Pronto, Raffaella?”, “Carramba! che sorpresa”. Chi le fu vicino le ha riconosciuto una forza di volontà non comune ed una dedizione indefessa al proprio lavoro, qualità rare che le hanno procurato un duraturo successo planetario. La sua immagine ci è familiare come un vivido ricordo di gioventù.
Grande festa e grande entusiasmo per la nazionale italiana che vince i campionati europei dopo 53 anni. Una finale sofferta giocata contro l’Inghilterra a Londra, nello stadio di Wembley, e decisa ai calci di rigore. Tra il pubblico, il Presidente Mattarella a cui la tanto attesa vittoria è riuscita a strappare un sobrio sorriso ed un applauso misurato.
Con avvilita sorpresa abbiamo constatato il comportamento immaturo degli inglesi. Celebrata la premiazione, i calciatori si sono immediatamente liberati della medaglia d’argento appena ricevuta dopo che i tifosi, in esordio, avevano fischiato l’inno nazionale italiano e strappato e calpestato la bandiera tricolore. Un comportamento tribale, con molta probabilità usuale tra i sudditi della regina dato che non hanno avuto difficoltà alcuna ad ostentarlo in mondovisione. Prendiamo atto della volontà del governo britannico di tollerare questi comportamenti degradanti anziché reprimerli drasticamente, preferendo offrire agli occhi del mondo lo spettacolo desolante di un popolo decaduto.
Il programma “In onda” condotto sulla 7 da David Parenzo e Concita De Gregorio ospita il parlamentare eponimo Alessandro Zan promotore del noto Ddl. La De Gregorio vuole approfittare dell’illustre presenza per tentare di chiarire le idee al pubblico casalingo su qualche punto del decreto; “Siccome abbiamo qui Zan, ed è come avere Dante che legge la Divina Commedia” aggiunge con improvvido azzardo rivolgendosi al collega Parenzo. Chiede quindi lumi all’ospite sulla definizione del termine “genere”. “Genere è la percezione del genere e del ruolo di genere - spiega con scarsa convinzione DanteZan – ovvero soprattutto la donna subisce una violenza di genere perché ci sono degli stereotipi attribuiti alla donna che sono portatori di discriminazione, dunque la questione del genere viene descritta in termini scientifici da questo punto del decreto”. Adesso sì che abbiamo capito.