Alla ricerca del canto perduto
Antonio Cotogni e la scuola Romana di Canto
di Roberto Bonsi
-“Canta che... “Canta che ti passa …”-. Cosi da tempo immemorabile si suol dire, rivolgendosi verso una persona affranta o meglio giù di morale, alle prese con un problema, e quant’altro.
Questa frase, che a prima vista può sembrare un tantino estemporanea, quasi come volesse essere una frase fatta, possiede invece una sua precisa realtà di fondo. Cantare è oltremodo adrenalinico, fa bene allo spirito e quindi anche al corpo, infatti solitamente si scrive oppure si dice: -“Mens sana in corpore sano”-.
In tanti secoli, il cosiddetto: “Belcanto”, ma anche la canzonetta in genere e di genere (n.d.a.: Scusate il gioco di parole), quella maldestramente denominata: “Leggera”, hanno fortunatamente “imperato” ed “imperano” sui nostri “modus-vivendi” ed “operandi” quotidiani. Molti artisti, molti cantanti, sono diventati celebrità assolute ma anche no, grazie al canto, al respiro, all’ugola, al diaframma, alla cassa toracica.
Si dice anche: -”Non cantare che sei stonato!-. Ma al contrario spesso ci si corregge dicendo che nessuno è stonato. Eh si! .E’un dono di natura ma è pur vero che con il supporto di una vera e propria grande scuola e con l’aiuto dei cosiddetti: “Vocal-coaches” si può cosi sempre migliorare, questo anche senza raggiungere un apice di notorietà.
Ora nel nostro scrivere abbiamo appena superata quella fase comunemente detta: “Incipit” e senza valore di prologo alcuno continuiamo a percorrere il nostro breve cammino per porre alla vostra conoscenza il mondo di Rosa Rodriguez. Chi è questa gentile Signora?.
La stessa è una donna nativa del Messico negli anni ’40. Rosa Rodriguez è la consorte del noto cantante ma anche autore messicano Ramon Ayala. Non è più giovanissima, ma è quasi rimasta scolpita in lei la bellezza di un tempo. Ha sempre condotta una vita discreta, pertanto di lei si sa poco. Era in gioventù un tipo sportivo e si dilettava di scrivere poesie e racconti. Lei e il marito hanno avuto tre figli. Rosa, da tempo trasferitasi in Italia e più precisamente a Roma, si preoccupa ora di insegnare il canto specialmente in lingua italiana.. Tante sono la sua capacità e la sua bravura che per questo motivo la Rodriguez è stata denominata: “L’archeologa della voce”.
Al momento pare che Rosa Rodriguez sia l’unica docente, l’unica “vocal-coach” ad applicare nel nostro Paese il cosiddetto metodo “Cotogni”, dal nome dell’apprezzato baritono Antonio Cotogni, nato in Roma nell’estate del 1831 e lì deceduto nel 1918.
Rosa è in questi anni a capo dell’Associazione Culturale che porta il nome di questo fautore del “Belcanto”. Tale Associazione è ubicata nel quartiere popolare di Primavalle. -
“Quando canto dico cose che non riuscirei mai a dire con le parole. Ero poco esibizionista finché non sono diventata una cantante politica. Riuscivo a salire su un palco solo perché sentivo di voler comunicare un messaggio importante”-. Avrete così compresa anche la sua realtà di “pasionaria” argentina, Luogo dove si trasferì. Il quel Paese, ricevette per motivi politici delle minacce di morte, tutto questo durante il periodo del “peronismo”. Se andate a Roma, tra le altre cose, recatevi nel quartiere su citato e vedrete così di botto su di un’abitazione un bel “Murales” che la riguarda. La musica argentina e più propriamente ispanica e quella italiana avvolgono come in un “manto protettivo” la sua figura di donna. Tale Associazione ha una sua valenza politica ed è nata oltre venti anni fa per non dimenticare le ingiustizie cruente e morali di ogni dove.
Rosa è stata una cantante molto popolare specie in quel di Buenos Aires e nella sua ampia area abitativa. La sua vita è dipinta di rosa in quanto donna ma anche e soprattutto di rosso per i tanti drammi politici e sociali che l’han vista coinvolta. La Rodriguez è diventata nota al pubblico italiano in quanto ha fatte alcune apparizioni televisive in programmi seguitissimi di importanti e largamente diffuse emittenti italiane, questo per presentare un suo libro, che non parla di guerriglie fraticide, di terrore governativo ed altro , ma tra le 132 pagine parla dell’azione positivissima del cantare, grazie, per l’appunto al riconosciuto “Metodo Cotogni. Tutto questo pone in risalto la sua personalità ed il suo carattere positive, nonostante le grandi avversità subite nel corso di una vita da definirsi pressoché “rocambolesca”. Il suo cuore non si è indurito ma è come se fosse penetrato un “raggio di sole” al suo interno. Il canto, il “training” del respiro, la meditazione, ed altro ancora, ci sono di grande aiuto. Che cosa ci insegna il cantare: “Imparare a respirare ci rende più forti e ci aiuta ad affrontare con maggior forza la vita”-. Parola di Vincenzo Quattrocchi, biografo della grande artista lirica, il soprano Magda Olivero.