#287 - 5 giugno 2021
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Personaggi

Milva

di Roberto Bonsi

Milva, uno dei “mostri sacri” della musica cosiddetta “leggera” (ma anche non), dello “Star system” nostrano ed internazionale, non è più fisicamente tra noi. Di lei ora rimangono solo dei filmati, delle interviste, dei resoconti, e soprattutto dei dischi e dei CD.
Come ogni artista che ha raggiunta una sua fase apicale, lei è già “immortale”, questo per l’appunto grazie all’enorme fama raggiunta e per quanto ha lasciato di sua produzione discografica ed artistica..
Milva, al secolo: Maria Ilva Biolcati, nacque in quel di Goro in provincia di Ferrara il 17 luglio 1939, ed è deceduta nella sua abitazione milanese di Via Serbelloni, ad un passo dalla centralissima Piazza San Babila Il 23 aprile 2021. Da una … vita aveva accanto a sé la sua fedele assistente-personale, la tedesca Edith Meyer. La Germania ancor più della sua Italia gli ha reso nel corso di tutti questi lunghi anni, una grande celebrità ed una moltitudine di successi, ed a dire il vero qui in Patria è stata ancor prima del suo forzato ritiro per problemi di salute, un po’ accantonata.
Milva vinse un concorso voci nuove indetto dalla Rai Radio Televisione Italiana, con finale presso la Sede Rai di Bologna, superando di gran lunga oltre 7.200 concorrenti, ma il … “battesimo di fuoco” lo ebbe partecipando al suo primo Festival di Sanremo, quello datato: 1961, quando ancora era al Casinò, e dove si presentò in gara con il motivo: “Il mare nel cassetto”, grazie al quale si classificò al terzo posto in abbinamento con il cantante pugliese Gino Latilla. Brano che vide come autori: il terzetto: Rolla-La Valle- Lattuada. Quel Festival vide la vittoria della cantante milanese Betty Curtis in “tandem” con il cantante Luciano Tajoli. Della Cu
In quell’occasione la Milva “Nazionale” vendette più dischi 45 giri di Latilla, e si rivelò così al grande pubblico. Al secondo posto si classificarono Adriano Celentano e Little Tony con: “24mila baci”. Franco Battiato, con il quale Milva molti anni più tardi collaborò per alcuni dischi che ebbero poi un grande successo, citò “Il mare nel cassetto” in una sua ben nota canzone intitolata: “Cuccurucucu paloma”, Un pezzo di un autore messicano, già celebre di suo, e Battiato ne rifece in parte il testo in lingua italiana. Purtroppo anche Franco Battiato, a quasi un mese dalla scomparsa di Milva, sua “musa”, è anch’egli qualche giorno fa deceduto nella sua residenza di Milo nei pressi di Catania.

Milva

La cantante Ferrarese nel corso della sua lunga e splendida carriera si divise, tra musica, teatro, televisione, radio, concerti ovunque, ed anche cinema, e citando la “settima arte” (n. d. a.: termine coniato dal critico cinematografico, poeta e scrittore salentino Ricciotto Canudo, questo nel lontano 1921), ricordiamo qui la sua partecipazione al film: “La bellezza d’Ippolita”, un film del 1962 che la affiancò a “grandi” attori del calibro di Gina Lollobrigida, Enrico Maria Salerno e Carlo Giuffrè, il tutto per la regia di Giancarlo Zagni. Il noto ed apprezzato Cantautore Umberto Napolitano, che ha al suo attivo diversi Festival di Sanremo, e tanti successi nel suo personalissimo “”Albo d’oro”, così ci ha detto di Milva:
-“Non è facile ricordare una grande artista come Milva , in poche parole. La sua carriera la troviamo su “Wikipedia” e non possiamo che rimanere in silenzio ed esprimere grande ammirazione. Io l’ho conosciuta nel mio primo Festival di Sanremo come autore. Era il 1967 e lei partecipava in coppia con i “Los Bravos”. Mi accorsi che dal vivo, da vicino, era molto più bella che vista su di uno schermo televisivo. Il suo volto si addolciva e la sua umanità esplodeva naturale in uno sguardo che incuteva rispetto, ma anche serenità e gioia, perché si poneva in modo positivo, stridendo con l’immagine seria che ci inchiodava nelle sue canzoni perlopiù impegnate”.

Milva

Ciao Milva, ti ricorderò sempre così, “Star” umana e donna splendida”.- La cantante ferrarese ha al suo attivo ben 173 album pubblicati, e già questo è un “record” rispetto ai suoi colleghi e colleghe. incisi tra l’Italia e l’estero, ed al suo attivo ha visti realizzati 14 “live”, ed ha cantato in 9 lingue diverse, creandosi una solida fama in oltre 120 paesi. Dotata di un notevole vibrato, possedeva una voce da contralto che subito la faceva ben distinguere nel gran “marasma” delle “Settenote” di casa nostra. Si è esibita alla “Carnegie Hall” di New York e persino alla “Scala” di Milano, alla “Suntory Hall” di Tokyo, nei teatri: “Olympia” e “Chatelet” di Parigi, ed in tanti altri teatri, sempre di grande prestigio, e sono 80 milioni i dischi che ha venduto in ogni dove. Milva inizio la sua “gavetta” nelle balere della sua terra natale con il nome d’arte di Sabrina, sempre vestita di nero come una qualsiasi “esistenzialista” francese (n.d.a.: Gli esistenzialisti formavano una corrente di pensiero che attecchì in diversificati campi dello scibile umano) che allora erano di … “moda” in terra d’Oltralpe. Maglione e pantaloni “total black”, e per l’appunto con i capelli alla “Sabrina”, che furono lanciati dalla “Mitica” attrice olandese Audrey Hepburn, grazie all’omonimo film che la vide protagonista assoluta.

La giovanissima Milva con i familiari, il padre camionista e la madre sarta, unitamente alla sorella Luciana ed al fratello Antonio, si trasferì dapprima a Bologna poi a Firenze. Per poi approdare in quel di Milano. Si sposò con il suo primo “pigmalione”, il regista televisivo Maurizio Corgnati, dal quale ebbe l’unica figlia, chiamata Martina, che oggi svolge l’attività di critica d’arte, scrittrice di saggi in quello specifico campo, e soprattutto è docente presso la prestigiosa “Accademia di Brera”, sempre in Milano. Un altro suo “Pigmalione” fu il regista teatrale Giorgio Strehler, che la plasmò definitivamente, contribuendo così a darle quel necessario “imput” sul piano artistico e socio -culturale che la fece diventare quella “stella” di prima grandezza che abbiamo conosciuto, ammirato ed apprezzato.. Di Milva, mia conterranea, si conosce gran parte della sua vita privata e professionale, e parafrasando un po’ il detto che stiamo ora così … inanelando, i suoi … “miracoli”, sono stati e sempre resteranno, il piacere di ascoltare le sue canzoni e di rivedere le sue numerose “performances”, ed anche tutte le sensazioni avute e che si avranno all’eco del suo nome. Purtroppo si e presentata la … morte, falcidiando così la sua intera esistenza terrena, lasciandone il ricordo ed i frutti del suo lavoro, e pian piano nel tempo, come per tutti una … “coltre di nebbia” l’avvolgerà nell’oblio.

Milva

La mia Milva, quella mia personale e ricca di aneddotiche, la si può come per incanto ritrovare nel centralissimo Corso della Giovecca in quel di Ferrara, mia città natale, ma anche capoluogo della provincia nella quale e per l’appunto anche lei nacque dieci anni prima. Ero insieme ad un carissimo amico allora capoufficio-stampa del locale Teatro Comunale/Teatro Claudio Abbado, in un pomeriggio di grande e “strombazzante” traffico automobilistico, ed ai bordi del marciapiede c’era lei, la “divina” in questione, e si stava andando nella vicina piazza dove ancor oggi c’è una palazzina in tempi lontani adibita ad ospedale dove fu rinchiuso Torquato Tasso. Li c’era la sorella Luciana che l’attendeva a bordo della loro Mercedes-Benz nuova fiammante, pronte a ripartire per Milano. Bene!. Tutti gli sguardi della gente intenta a fare la “vasca” e molti degli automuniti, ci han fatto sentire come su di un involontario “red carpet”.
Un suo “record” è stato quello di aver preso parte a ben 15 Festival di Sanremo, pressoché ininterrotti, più due altre volte come ospite d’onore, e all’ultimo essendo lei già malata da tempo, fu la figlia Martina a ritirare il “premio alla Carriera” voluto tra gli altri, “in primis” dal cantautore e paroliere Cristiano Malgioglio. Per la sua attività ebbe quattro prestigiose onorificenze, due dalla Francia, una dalla Germania, ed una dal suo Paese, che la qualificò: “Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”. Nel corso degli anni’80 ha inciso le poesie di Alda Merini, messe in musica dal Maestro Giovanni Nuti. Sempre in quegli anni, Enzo Jannacci le scrisse appositamente il brano: “La Rossa” che ebbe un successo notevole. Ricordiamoci anche de: “La Filanda”, motivo grazie al quale Milva vinse la “Gondola d’Oro” alla “Mostra Internazionale di Musica Leggera” di Venezia. Questo accadde nel 1972. Milva , che da qualche fantasioso collega giornalista fu a suo tempo denominata: la “Pantera di Goro”, per via dell’antagonismo non corrispondente al vero, con Mina che fu definita: la”Tigre di Cremona”, ha così lasciato un solco indelebile come donna dello spettacolo. La Zanicchi a sua volta, “Aquila di Ligonchio”, ha detto, addolorata per la scomparsa della collega: -“ Quel giorno che alla RAI di Bologna, lei vinse quel concorso “Voci nuove” al quale prese parte, ed io ero li presente per un provino, e vedendola, apprezzai il suo bel nasino, a dispetto del mio che allora era importante …”. Mi scrisse delle belle parole mentre ero ricoverata all’Ospedale di Vimercate alle prese con il Covid, ed il fatto mi ha fatto davvero commuovere”-.
Orietta Berti, l’”Usignolo di Cavriago”, ha detto: -“L’ho sempre stimata come una voce bellissima, una bella donna di grande presenza, e soprattutto per aver portato nel mondo la canzone italiana …”. Parole non di circostanza, per lei hanno avuto la Vanoni, la Cinquetti, il Sindaco di Milano, Beppe Sala, Claudio Baglioni, e tanti altri. Alla “Camera ardente” allestita al “Piccolo Teatro” di Milano, tra la numerosa folla, c’erano solo Rita Pavone e Franco Mussida della PFM (Premiata Forneria Marconi).

Milva

Ora Milva riposa nel piccolo cimitero di Blevio (Como) su di una collina che guarda il lago ed in prossimità di quella che per alcuni anni è stata la sua abitazione lacustre posta all’interno di Villa Cademartori, un insigne palazzo di quel luogo. Milva premiata dal “Circolo dei Ferraresi” in quel di Sesto San Giovanni (Milano). Milva, alla quale portai da Ferrara, il pane, la nostra celebre “ciupeta”, e lei che mi chiamo sul telefonino per dirmi grazie. Milva che mi scattò una foto insieme ad altri amici ferraresi. Milva che insieme al sottoscritto si recò in un panificio di Milano, per rifocillarsi nell’intervallo della registrazione di un suo “show” trasmesso poi su RAI2 in prima serata. Milva, già ci manchi!. Milva, buon volo verso l’eternità!. Ciao Milva!.

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