Grani di una collana d'arte
di Dante Fasciolo
L’Associazione Inter@rt, ha presentato al Porto Turistico di Ostia i lavori di 19 artisti selezionati per il concorso della seconda edizione della Biennale “Quando la fantasia diventa arte”.
Animatori dell’iniziativa Daniela Negrelli e Andrea Nassi, coadiuvati dai componenti della Giuria: il giornalista Dante Fasciolo, i Maestri d’Arte Luigi Salvatori, Franco Dore, Lucio Trojano, Lanfranco Finocchioli, Antonio Servillo, Andrea Nassi.
La selezione delle opere, in linea con le indicazioni che caratterizzano la Biennale, sottolinea la puntuale attenzione alle opere esaminate sotto il profilo dell’esecuzione artistica, e parimenti, sotto il profilo del contenuto che hanno inteso esprimere.
Emerge con evidenza la professionalità dei lavori presentati. Segno e colore sottolineato la sicurezza degli artisti a rappresentare loquaci immagini, altresì caratterizzate da intelligibili valori legati alle attualità che il nostro tempo ci propone.
Ecco dunque un volto sereno di donna – “Eva” - che esprime bellezza al centro della tela e sorregge dignitosamente sulla testa una corona turrita composta di frammenti simbolici di vita quotidiana, sullo sfondo di un variegato mosaico multicolore, a significare il ruolo della donna chiamata sempre più ad incidere nell’ambito dell’affermazione dei diritti civili e sociali dell’intera società.
Parimenti incisiva si presenta l’immagine del “Grido: un ragazzo terrorizzato fra le macerie di una città distrutta. L’assurda guerra fratricida che si perpetua nel tempo fra popoli, nazioni, civiltà, lascia dietro di sè di volta in volta, lutti e dolore, macerie e miserie fisiche, morali e spirituali di cui dovranno farsi carico intere generazioni di giovani incolpevoli.
Sull’onda del sentimento ecco attestarsi “Melanconie”, ancora una figura femminile a simboleggiare leggiadra primavera in anticipo: la fretta giovanile che spinge il tempo oltre l’orologio della natura; e una “Meditazione” che affiora attraverso un’immagine di doppia lettura, umile: occhi chiusi sull’abisso dei pensieri, e prepotente: l’intensità traslucida di un volto racchiuso, fisionomia compressa, che spinge all’esame di sé, a testimonianza che nulla è definito e per tutto c’è un indefinito da perseguire.
Una ricerca che impatta con un altro lavoro, “Basilica di Massenzio”: la storia remota dell’uomo, archi e finestre nel vuoto di un’architettura idealizzata e rivissuta ora nella rappresentazione imponente di una realtà che si fa memoria del tempo… e come grani di una stessa collana, ecco “frammenti tra me e me”: pensieri che librano; “Vortice di un tramonto alle Egadi”: inafferrabili colori che fuggono; “Bolgheri”: cipressi contaminati da una luna d’argento; “Fontana della Dea Roma”: un volto di eterna roccia proteso all’eterno; Un “Vangelo illustrato”: 14 stazioni lungo il viaggio della Risurrezione.