In occasione del 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri
Il Dante di Alberto Bolzonella
di
Dante Fasciolo
Le numerosissime iniziative, molte già realizzate e molte altre in divenire, hanno il merito di rendere visibile e godibile quel sotterraneo amore che gli italiani inconsapevolmente nutrono per Dante, il poeta che più di ogni altro ha affascinato la nostra età giovane – non solo anagrafica – con le sue rime qua e là rimandate a memoria in occasione di conversazioni e incontri.
Nel campo della letteratura e dell’arte, e nelle altre molteplici e variegate discipline che oggi connotano la vita culturale della società, si riscontra un crescente interesse nel recupero di memorie sopite, e Dante è una di esse.
Tra le espressioni d’arte dedicate al Sommo Poeta, merita particolare attenzione il pittore Alberto Bolzonella, Maestro d’arte di Padova, formatosi nelle Accademie di Venezia e Firenze, il quale ha in programma una serie di mostre in Italia e all’estero con opere del suo Dante che, nel frattempo, ha pubblicate in poderosi volumi editi da C.L.E.U.P. – Cooperativa Libraria Editrice Università di Padova.
Si tratta di 250 illustrazioni realizzate con pennino e inchiostro di china nate dal proposito iniziale dell'artista di rivisitare, sulla scia del ricordo degli studi giovanili, i canti dell'Inferno Dantesco, e a seguire il Purgatorio e il Paradiso.
Nonostante molto tempo sia trascorso da quelle prime letture della Divina Commedia, emozioni e suggestioni visive sono sorprendentemente riaffiorate, confermando la straordinaria forza evocativa dei versi danteschi.
Questa rilettura è sfociata nell'ambizioso progetto di un'illustrazione integrale che, anche attraverso una ricca parte introduttiva di contributi a carattere multidisciplinare – Raffaella Bettiol, Sergia Jessi, Antonio Righetti, e traduzione in inglese di Adeodato Piazza Nicolai - e la lettura attenta e analitica dei canti condotta da Giuseppe Iori, coinvolge il lettore in un'esperienza speciale e forse in una maggiore comprensione del poema stesso.
I disegni di rara finezza, meticolosamente eseguiti, canto dopo canto da Alberto Bolzonella danno concretezza visiva ed espressiva agli straordinari scenari descritti nei versi di Dante. Attraverso la sequenza di tavole di grande formato, che ci conduce per i sentieri di un viaggio tenebroso e insieme affascinante, si incontrano le anime nelle viscere buie della Terra, dove tra sofferenze atroci dovranno espiare le proprie colpe.
“Alberto Bolzonella, infatti, - come scrive Sergia Jessi in una critica dedicata - ha sempre posto al centro della sua poetica l’uomo nella sua complessità di cuore ed intelletto, di dominio del tempo e dello spazio, di relazione con il prossimo, di tensione fra il divino e il demoniaco”.
La Divina Commedia, in particolare l’Inferno, ha da sempre suscitato, già all’epoca di Dante, un particolare interesse e fascino misto a terrore. Via via che Dante e Virgilio si addentrano e scendono attraverso questo immenso cono nell’abisso sotterraneo, immerso in tenebre perpetue, le immagini si fanno più drammatiche e si accentuano i chiaroscuri nella rappresentazione delle anime condannate in eterno e tormentate da enormi demoni orribili e feroci.”
Aver privilegiato soprattutto l’Inferno in questo articolo, non significa aver sottovalutato il lavoro di Bolzonella dedicato al Purgatorio e al Paradiso; alle cui tavole non mancherà occasione porgere la dovuta attenzione.