Un insospettato, quanto fortuito e fortunato incontro
Le General Giap!?
di Guido Alberto Rossi
Oui! Hanoi, Repubblica Democratica del Vietnam, un giorno di settembre o forse ottobre del 1993.
Ero ad Hanoi insieme ad altri 69 fotografi da tutto il mondo, (si fa per dire perché trequarti e mezzo erano americani) per realizzare il libro fotografico Passage to Vietnam edito da Millet-Smolan, uno di quei grandi e grossi libri da tavolo che avvalendosi di tanti bravi fotografi sguinzagliati in giro per il paese che scattavano foto come matti venivano poi messe tutte insieme e componevano dei libri unici ed interessanti che erano dei prodotti cartacei negli anni novanta, quando il mondo dell’editoria era ricco non solo di idee.
Ad ognuno di noi veniva assegnata una città, una provincia o un argomento e accompagnati da una guida e da un autista, via a scattare foto con la speranza che la propria foto venisse poi scelta per la copertina del libro. C’era sempre una bella festa d’inizio, che era per noi un po' come la sfilata delle Olimpiadi. A portare i colori italiani eravamo solo io e Guglielmo de Micheli, poi c’era un manipolo di altri europei misti, pochi asiatici inclusi i padroni di casa e il resto erano tutti made in USA come alla parata olimpica dove sono in tanti e imponenti sia come numero di partecipanti che come peso individuale e professionale. Si chiudeva la settimana di lavoro con un’altra festa dove dopo la partenza delle autorità locali il tasso alcolico saliva come un razzo.
Il giorno prima della festa d’addio c’era la consegna dei rullini ed una sorta di debriefing da parte dei redattori del libro. Mi ero dato appuntamento a pranzo con due amici e colleghi francesi ed uno spagnolo: Raphael Gaillarde, Yan Arthus Bertrand detto YAB e Pedro Col. Avevamo invitato anche le nostre relative guide per ringraziarle d’averci sopportato durante i giorni degli scatti.
Finito il pranzo andiamo tutti e quattro insieme a consegnare i rullini al Palazzo del Comune di Hanoi dove era sistemata la redazione del libro.
Al nostro arrivo troviamo sulla scalinata un politico francese con il suo entourage con tanto di cinepresa che stringeva la mano come uno stantuffo ad un distinto ed elegante anziano vietnamita e pronunciava frasi senza senso ma che gli davano una magnifica espressione facciale ed un sorriso falso come i pastori del presepio; ad un cenno dell’operatore molla la mano, si gira e se ne va, punto. Ci guardiamo l’un l’altro e di botto riconosciamo che l’anziano signore è semplicemente il mitico generale Giap ovvero Vo Nguyen Giap.
Non potevamo crederci, prima del comportamento sconcertante del personaggio politico e la sua banda e poi di come il generale fosse rimasto immobile sulla scalinata e, come una famosa frase dello stesso generale “momento favorevole”, gli saltammo addosso stringendogli la mano a turno ed ovviamente fotografandoci a turno. Lui ci sorrideva benevolo e diceva delle frasi in un misto di vietnamita e francese, era una situazione molto triste … essere a tu per tu dal vivo con una leggenda della storia e non poter comunicare a causa di qualche neurone imbizzarrito.
Il tutto durò alcuni minuti, poi arrivarono due ufficiali lo aiutarono a scendere la scalinata e salire in auto.