#283 - 8 aprile 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Religione

Per una Pasqua infinita

Letter@perta

Al noce di Croce

di Dante Fasciolo

Venuto dal lontano oriente
o già “Albero della Vita” previsto per la Croce,
per lunghi anni hai eretto il tuo fusto dritto,
grigio-verdastro in giovane età
e grigio-scuro quando con gli anni
hai espanso la tua chioma arborea,
e milioni di foglie composte e ovoidali
hanno protetto a migliaia mallo e drupe
per un gheriglio vigoroso ed édule.

Eri potente noce, ma colpi mortali ti hanno privato della vita
e reso il tuo tronco esausto legno da ardere o usare.
Fu provvidenziale trasformarti in patibolo, quel giorno
in cui una ingiusta, infame condanna fu consumata.

Eri pesante sulle spalle del Gesù di Nazareth, e assuefatto
alle grida dei più crudeli inneggianti “a morte il giudeo”;
e senza pietà hai contribuito alle cadute e al dolore
di credenti e pie donne, alimentando pianto di Madre.
Non sapevi, non potevi sapere.
Ma qualcosa cominciasti a vedere:
il “gregge” dei credenti, i lineamenti contratti degli Apostoli,
l’Ombra della Veronica, la pietà di Simone il Cireneo.
E cominciasti a capire che lungo le vie verso il Calvario
si trascinavano, col condannato, tutti i peccati del mondo…

Stauros frastornato, sentisti legare su di te un corpo fremente,
e una targa incisa: ”Ecco il Re dei Giudei”, metonimico scherno,
monito per quanti avevano “creduto” alla messianica liberazione.
Colpi secchi di martello sovrastarono pianto e grida;
il robusto chiodo trafisse le carni e penetrò con forza le tue fibre.

Ora, senti insinuarsi nei tuoi tessuti, lentamente,
un calore mai avvertito, una sensazione mai provata, un brivido!
Come flebo, il lungo chiodo stilla linfa vitale:
il sangue della vita…e il tuo tronco muove a nuova volontà,
e sei felice della tua sorte: essere segno di scandalo e contraddizione,
aver assunto su di te sofferenza e perdono, dolore e liberazione,
morte e redenzione….speranza.

Ora hai compreso che non morirai mai,
e che una missione ti attende:
testimoniare quell’orrendo e infame segno di Umiliazione e di Morte,
trasformato nel più nobile segno di Vittoria e di Vita.

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