#283 - 8 aprile 2021
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerà il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Anniversari

Il 6 aprile 2009 il terremoto devasta L'Aquila; nel 2016-2017 distrugge città dell'Amatrice, Norcia, Visso...
La terra trema nell'alta valle del Tronto, sui Monti Sibillini, sui Monti della Laga e sui Monti dell'Alto Aterno:
Accumoli, Arquata del Tronto, Ussida, Castelsantangelo, Preci, Montereale, Capitignano, Cagnano Amiterno testimoniano la distruzione e il dolore... Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, un triangolo dell'Italia Centrale è in lutto: centinaia di morti e migliaia di sfollati... Al ricordo del 12° anniversario della tragedia del Capoluogo dell'Abruzzo vogliamo unire il ricordo per le decine e decine di piccole città e minuscoli sconosciuti borghi dove antiche pietre e corpi inermi hanno segnato profondamente e per sempre la la fisionomia e i contorni della vita.

Terremoto: per non dimenticare

Ricostruire

di Dante Fasciolo

Sono crollati i muri,
pochi secondi e una assordante voragine
ha inghiottito uomini e pietre…
e pietre sono ora anche gli uomini
di fronte al vuoto e all’incubo.

Se un intero paese muore in un attimo,
lo strazio del cuore a lungo permane,
il dolore e la rabbia si alternano nel pensiero
che martella le tempie
e ogni ricordo affiora prepotente e indimenticabile.

Occorre ricostruire là dove tutto era…
un ordine di vita armonica
nel disarmonico aggregato edilizio
che nel tempo ha consolidato esigenze e fantasia
e realizzato l’insieme di nome paese.

E quei muri, quelle case, quelle stanze…ieri
abbracciate al declivio,
e affacciate sulla familiare topologia campestre…
ondulati orizzonti inondati di luce e colori…
culla degli amori e delle speranze future…

oggi… cumoli di sassi, sangue e lutti
reclamano attenzione e responsabilità.
Mani forti e delicate, operose e sensibili
hanno maneggiato con coraggio e con amore
tutto ciò che è rimasto oltre la polvere.

Ma altre mani, decise, determinate…
ulteriore volontà e coraggio e saggezza,
sintonia tra mente e cuore …occorrono, subito
affinchè il Paese torni ad essere Paese
nella mente, nel cuore, nel ricordo, nel futuro degli uomini.

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