#282 - 20 marzo 2021
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerà il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Editoriale

Pasqua

La Corona e il Mantello

di Dante Fasciolo

« I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo
e gli misero addosso un mantello di porpora;
quindi gli venivano davanti e gli dicevano:
"Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi. »

In duecento, forse più, ti circondano ora nel pretorio,
una dura canna batte sul tuo capo.
Spogliato, ecco la flagellazione, ma solo delle tue carni,
perché il tuo animo non subisce violenze, né produce rancori o vendette.
La frusta che brucia, firma un patto d’amore per gli uomini.
Venuto sulla terra per questa missione,
ora vedi in questi soldati lo specchio della società di tutti i tempi.

Colpo dopo colpo, scherno dopo scherno,
scorre lentamente davanti ai tuoi occhi l’intera storia dell’umanità:
guardi quei volti accaniti senza ragione e leggi fino in fondo all’anima
questi uomini che ti umiliano, uno ad uno.
Penetri nei più reconditi nodi che legano i turpi sussulti del cuore,
e leggi con occhi misericordiosi le contraddizioni del mondo.
Sono senza amore le parole che rimbombano al tuo orecchio,
e leggi il disprezzo di chi con fruste e bastoni
si accanisce sulla sublime debolezza della tua carne
e si fa forte e invincibile di fronte alla tenerezza del tuo sguardo lontano…

… già vedi le secolari fisionomi dell’ipocrisia di chi afferma di rispettarti,
e penetrano di nuovo le tue carni le spine di false corone
che gli uomini del potere, della violenza, dell’avidità, del profitto hanno già pronte
nascoste sotto il nuovo mantello di porpora,
simile a quello che ora ti fa “Re dei Giudei”, per uno scherno che il mondo perpetua.
Già vedi la strumentalizzazione della tua missione e della tua parola
tra superstizioni e profanazioni, corruzioni ed empietà.
E il monito di Isaia, dall’abisso dei tempi, rivela il Salvatore:
il Dio che si fa uomo del dolore,
testimone della nostra infermità e del nostro peccato.

“Ecce Homo” :
una corona di spine da contrapporre alle tante corone di superbia,
un mantello scarlatto, per coprire le metastasi delle nostre vergogne.

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