#282 - 20 marzo 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

Grazie a una Lei e a un Lui le mie foto al famoso Party of the Century

Truman Capote

di Santi Visalli

Era l’estate del ‘66. Io ero da poco a New York e quindi non ero ancora ben introdotto nell’ambiente della buona Newyorchese.
Fra i fotografi di New York si vociferava che da li a poco qualcosa di straordinario sarebbe accaduto a New York. Verso l’Autunno ci sarebbe stata all’ hotel Plaza una festa dove piu’ di 400 invitati da tutte le parti del mondo avrebbero partecipato a “l’evento del Secolo” cosi veniva in quei giorni definito. Una festa mascherata che sarebbe per sempre rimasta negli annali come the (Party of the Century). I
o che ne uscivo da una Sicilia affamata del dopoguerra, avevo presto imparato che “se vuoi mangiare devi stare vicino ai fornelli”. E quindi incominciai a frequentare il Plaza. Quando ero libero tutti i pomeriggi alle 16:00 puntuale mi presentavo alla Tea Room del Plaza, considerata una delle più eleganti al mondo, dove clienti della City e del Jett Set mondiale, che si trovavano a New York, venivano a prendere il te. Presto incominciai a corteggiare la cameriera (di origine italiana) ed in pochissimo tempo diventammo amici. A questo punto le dissi che io ero alle prime armi e che se fossi riuscito a fotografare questo evento, sarei riuscito ad avanzare nella mia carriera Fotogiornalistica.(e così fù).

Truman CapoteTruman Capote

Tutti i personaggi che mi hanno aiutato dovranno rimanere anonimi. Li chiamerò (Lui e Lei).
Qualche settimana dopo (Lei) mi presentò un signore (Lui) di origine siciliana che lavorava come guardia giurata al Plaza. Al primo incontro fuori dall’Hotel (Lui) mi disse che era ancora prematuro fare dei progetti, ma mi promise che, dietro compenso, mi avrebbe aiutato. Ai primi di Settembre del ‘66 (Lui) mi chiese un altro appuntamento fuori dal Plaza, e qui incominciamo a pianificare.
La sera del 28 Novembre del 1966 sarebbero arrivati più di 400 invitati tutti mascherati e vestiti in bianco e nero, la festa si chiamava “The Black & Withe Ball” e sarebbero entrati da un ingresso laterale che portava al Grand Ball Room, un’ enorme scalinata dove i fotografi non invitati potevano fotografare l’ingresso di questi famosi personaggi.
La rivista Vogue aveva ottenuto l’esclusiva. (Lui) mi disse che quella sera non lavorava ma che sarebbe venuto per aiutare me. Ci siamo messi d’accordo che dopo aver fatto le foto sulla scalinata (Lui) mi avrebbe portato con l’ascensore dell’immondizia e mi avrebbe scortato in cucina dove io avrei potuto nascondere la mia borsa con una macchina fotografica ed un flash sotto un tavolo che aveva una tovaglia bianca che lo copriva e che sopra questo tavolo c’erano degli enormi contenitori di caffè.
Nascosta la macchina, io elegantissimo con il mio smoking mi sarei intrufolato fra gli invitati. Poi piano piano sarei andato a prendere la mia macchina e flash ed avrei fotografato quello che era possibile prima che la security non mi avesse sbattuto fuori. A questo punto l’accordo era che io e (Lui) ci saremmo ri-incontrati allo stesso posto dove (Lui) mi aveva preso. (Lui) sarebbe venuto li ogni mezzora se non mi avesse più visto nella Ball Room.
E così abbiamo continuato per 3 volte.
i quel servizio mi rese al momento famoso!

Truman CapoteTruman Capote

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