Grazie a una Lei e a un Lui le mie foto al famoso Party of the Century
Truman Capote
di Santi Visalli
Era l’estate del ‘66. Io ero da poco a New York e quindi non ero ancora ben introdotto nell’ambiente della buona Newyorchese.
Fra i fotografi di New York si vociferava che da li a poco qualcosa di straordinario sarebbe accaduto a New York. Verso l’Autunno ci sarebbe stata all’ hotel Plaza una festa dove piu’ di 400 invitati da tutte le parti del mondo avrebbero partecipato a “l’evento del Secolo” cosi veniva in quei giorni definito. Una festa mascherata che sarebbe per sempre rimasta negli annali come the (Party of the Century). I
o che ne uscivo da una Sicilia affamata del dopoguerra, avevo presto imparato che “se vuoi mangiare devi stare vicino ai fornelli”. E quindi incominciai a frequentare il Plaza. Quando ero libero tutti i pomeriggi alle 16:00 puntuale mi presentavo alla Tea Room del Plaza, considerata una delle più eleganti al mondo, dove clienti della City e del Jett Set mondiale, che si trovavano a New York, venivano a prendere il te. Presto incominciai a corteggiare la cameriera (di origine italiana) ed in pochissimo tempo diventammo amici. A questo punto le dissi che io ero alle prime armi e che se fossi riuscito a fotografare questo evento, sarei riuscito ad avanzare nella mia carriera Fotogiornalistica.(e così fù).
Tutti i personaggi che mi hanno aiutato dovranno rimanere anonimi. Li chiamerò (Lui e Lei).
Qualche settimana dopo (Lei) mi presentò un signore (Lui) di origine siciliana che lavorava come guardia giurata al Plaza. Al primo incontro fuori dall’Hotel (Lui) mi disse che era ancora prematuro fare dei progetti, ma mi promise che, dietro compenso, mi avrebbe aiutato. Ai primi di Settembre del ‘66 (Lui) mi chiese un altro appuntamento fuori dal Plaza, e qui incominciamo a pianificare.
La sera del 28 Novembre del 1966 sarebbero arrivati più di 400 invitati tutti mascherati e vestiti in bianco e nero, la festa si chiamava “The Black & Withe Ball” e sarebbero entrati da un ingresso laterale che portava al Grand Ball Room, un’ enorme scalinata dove i fotografi non invitati potevano fotografare l’ingresso di questi famosi personaggi.
La rivista Vogue aveva ottenuto l’esclusiva. (Lui) mi disse che quella sera non lavorava ma che sarebbe venuto per aiutare me. Ci siamo messi d’accordo che dopo aver fatto le foto sulla scalinata (Lui) mi avrebbe portato con l’ascensore dell’immondizia e mi avrebbe scortato in cucina dove io avrei potuto nascondere la mia borsa con una macchina fotografica ed un flash sotto un tavolo che aveva una tovaglia bianca che lo copriva e che sopra questo tavolo c’erano degli enormi contenitori di caffè.
Nascosta la macchina, io elegantissimo con il mio smoking mi sarei intrufolato fra gli invitati. Poi piano piano sarei andato a prendere la mia macchina e flash ed avrei fotografato quello che era possibile prima che la security non mi avesse sbattuto fuori. A questo punto l’accordo era che io e (Lui) ci saremmo ri-incontrati allo stesso posto dove (Lui) mi aveva preso. (Lui) sarebbe venuto li ogni mezzora se non mi avesse più visto nella Ball Room.
E così abbiamo continuato per 3 volte.
i quel servizio mi rese al momento famoso!