Allarme poveri
Considerazioni "Di striscio"
di Amanzio Possenti
Quanto mai pesante - inaccettabile in un Paese sviluppato come il nostro, fra i sette ‘grandi’ - il livello di
povertà.
L’allarme dello squilibrio, già segnalato dalla Caritas, si fa pressante con i dati Istat sull’Italia in
tempo di pandemia.
Sono più di due milioni, con balzo negativo di oltre 330 mila unità nell’ultimo anno, le
famiglie in grave difficoltà economica, povere (che portano a 5 milioni il totale):cifre angoscianti che
confermano la sofferenza in crescendo, accresciuta dal disagio che colpisce i minori.
Se affligge - pur non essendo una novità - sapere che molte famiglie sono ’sostenute ’ totalmente dai nonni
essendo prive di risorse economiche proprie, è assai preoccupante apprendere che per gran parte di esse .-
in conseguenza dell’epidemia che ha tolto lavoro e gettato in privazioni – la speranza sta fortemente
contraendosi, sino a determinare miseria abbondante e prospettive di benessere, pressocchè remote.
Ringraziamo il volontariato benefico che assicura mense e pacchi viveri, di Caritas e dei Servizi sociali,
altrimenti quanta fame dilagante. Qui subentra lo spirito cristiano, fraterno, che non può né deve
estraniarsi: carità, ovvero aiuto solidale e generoso tra fratelli nel bisogno. No all’indifferenza che ferisce e
seppellisce speranze.
Se la lotta al coronavirus resta prioritaria (soprattutto le vaccinazioni) e l’impegno per la ripresa si colloca
anch’esso al primo posto, urgono serie, forti ed efficaci politiche per la famiglia. Lo richiedono la dignità e
la speranza di milioni di persone che rischiano di cadere nel baratro della dimenticanza e di una povertà
senza sbocchi.