#281 - 6 marzo 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Personaggi

Ultima traversa a destra di Via del Corso prima di arrivare a Piazza Venezia.
Via Lata è la piccola strada che ospita subito lì a destra questo piccolo gioiello.
Tra l'altro l'acqua è una delle più buone, a gusto mio, fra tutte le fontane di Roma.

Chicchere e Chiacchere
pe' le strade de Roma

Er Facchino

di

Angelo Zito

Er  FacchinoEr  Facchino

Da quela botticella che ciò in mano
ce sgorga er vino, nun è acqua acetosa,
si provi a beve sembrerò busciardo
la corpa nun è mia è de la Cchiesa.
Lo so' Martino ho tanto protestato
che er Vicario de Roma m'ha cacciato
e pe' mortificamme "summa iniura"
ar posto de quer nettare del Reno
cià messo l'acqua vergine de Roma.
Vergine un par de palle è un'accozzaja
de fonti de vene de canali
mejo sarebbe stato de chiamalla
come quell'antra acqua de Roma: Marcia.
E qui me tocca de chiarì n'affronto
me chiameno facchino pe' disprezzo
ma io so Martino, Lutero de cognome,
drento sta nicchia vivo come un papa
insino Ghete che fu sommo poveta
'na vorta a Roma m'è venuto a tròva.

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