Serve un grande impegno nazionale senza dimenticare gli altri
Controcorrente
di
Amanzio Possenti
Mentre Mario Draghi vara il nuovo Governo e il contagio da coronavirus persiste con tragiche quantità di vittime giornaliere e lentissima diminuzione di casi tra varianti rischiose e invasive e nella forte speranza che la vaccinazione possa procedere assai più spedita a vantaggio di una comunità profondamente allarmata, il Paese sta soffrendo come non mai la crisi economico-sociale.
Una ‘guerra’ fra crolli e speranze.
La situazione si fa drammatica all’estrema potenza. Oltre 400 mila attività hanno chiuso, decine di migliaia
di lavoratori(soprattutto donne) subiscono una crisi devastante e si teme lo spettro della fine del blocco
dei licenziamenti (salvo una data conclusiva sospinta in avanti o altri interventi),un grande numero di
famiglie è allo stremo e incrementa le file di quanti chiedono aiuto o sussidio alla Caritas (preziosa fonte di
soccorso) e ai servizi comunali, la cassa integrazione è un riparo ma non per tutti, categorie di lavoratori e
imprenditori autonomi e di partite Iva stentano, la crescita (pur minima) sembra bloccata e rimadata, il
debito pubblico (con le tante operazioni a debito) è salito in modo vertiginoso(e si scaricherà con
prospettive pesanti sulle future generazioni).
Sono alcune delle drammaticità evidenti, ora si attendono provvedimenti di rilancio vero, non solo sulla carta o nelle statistiche, bensì nella capacità di aiuto efficace.
E’ una condizione di sofferenza nazionale, che colpisce anche altrove, con esiti sopportabili nei Paesi
industrializzati, mentre atterra quelli più poveri che vedono moltiplicarsi la loro miseria. Ecco la
considerazione controcorrente: il discorso per la ripresa non può essere visto - pur se molto preoccupante e
di doverosa ed efficace attenzione - nei soli termini locali, italiani, che pure esigono decisioni concrete di
fuoriuscita dalla negatività corrente.
E gli altri popoli? Quali le loro prospettive? Che tipo di futuro? Da noi si auspica la possibilità di rilancio, cui
si aggiunge la potenzialità che garantisce : dunque una graduale aspettativa di speranza per uno scatto in
avanti.
Cosa accadrà nei Paesi del Terzo e Quarto mondo, nostri fratelli, colpiti da un virus contro il quale
ancora non dispongono nè di vaccini né di mezzi economici adeguati?
Papa Francesco esorta ad essere cristianamente e attivamente solidali, affinchè non aumentino le dimenticanze, le discriminanti povertà e le ingiustizie(anche nella distribuzione dei vaccini) così che la ripresa sia plurima e comprenda tutti, proprio tutti, dall’Italia al Bangladesh, all’Africa, al mondo sottosviluppato.