#280 - 20 febbraio 2021
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Anniversario

di Dante Fasciolo

Cade in questi giorni l’anniversario
della scoperta del Covid 19 in Italia:
un anno vissuto tra paura, scoramento, speranza.
Un primo tempo, da reclusi forzati,
abbiamo assistito attonici e impotenti
di fronte agli accadimenti luttuosi.

Giorni carichi di solitudine,
notti gonfie di timori incontrollabili.
La luce più fioca, il buio più denso
e spazi di speranza mortificati.

Abbiamo scavalcato con rancore
il Carnevale, la Pasqua, gli impegni;
negati ai ragazzi lezioni e amicizie,
e vaghe promesse future per tutti:
abbiamo creduto alla nuova libertà
complice l’occhiolino dell’estate.

Un errore fatale, inutile rincorrere le colpe,
il male non a caso ha questo nome:
colpisce senza preavviso, è vero,
ma l’intelligenza dell’uomo può domarlo.

Ecco, passata l’euforia di un’apparente vittoria,
il vortice delle notizie contrastanti,
i dati della paura sono tornati ancor più minacciosi,
le nuove misure restrittive ci hanno ricacciato
laddove speravamo di non tornare.

Ora è più dura accettare le norme,
e le relazioni di famiglia sono precipitate,
gli adulti hanno perduto la loro bussola,
i ragazzi non hanno più riferimenti certi,
scomparse le fisionomie di amici,
mute le parole affrante del cuore
ogni volta che un amico ci lascia.

Il tempo e l’orizzonte scrutati dalla finestra
hanno il sapore di una cartolina sbiadita, incompiuta…
occorre aggiungere il colore e il calore della speranza.

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