Un commosso ricordo per la recente scomparsa
dell'architetto Filippo Parodi nostro collaboratore
Le cime di Filippo
Emozione e sentimento
Ha misurato passo passo l'altezza delle dolomiti; ha spalancato gli occhi
per un pieno di bellezza e di colori; ha lasciato echeggiare la sua voce
nelle gole delle amate montagne insieme al coro degli alpini;
ha trasfuso tutto ciò in versi e tele dipinte, espressione della sua tavolozza,
per offrire agli amici il piacere instancabile di penetrare emozioni e sentimenti
imprigionati segretamente e custoditi nel profondo del suo cuore.
Ora Filippo può vedere le sue amate cime dalla prospettiva del Cielo,
può scrutare gli impenetrabili pertugi sfuggiti da terra,
può abbracciare in unico sguardo grandangolare le intere catene montuose
e spargere su di loro lacrime di felice commozione come mai... perle da
incastonare nel tessuto dei suoi versi e dei suoi colori che il vento
saprà adagiare sui prati verdi, sulle rocce rosate, sulle cime innevate...
nel tempo eterno della storia della terra. (df)
SONO STATO...
di Filippo Parodi
Ho fatto favolosi viaggi tra monti gelati
ho percorso sentieri bianchi e scalato picchi fatati,
ho inventato paesaggi a penna disegnati,
senza muovere un passo dal leggìo colorato
del mio tavolo sporco e invecchiato.
Sono stato nelle Dolomiti di Sesto
incantato dalle cime ballerine,
sono sceso oltre Cortina
per ammirare la "Sedia di Dio”
e infine in volo sulle Pale di Martino
per onorare il Velo.
PICCOLA LUNA
di Filippo Parodi
Piccola luna lontana, guardi rapita le ultima pennellate rosse
di tuo fratello Sole che sta calando dietro un orizzonte blu.
Il tuo alito bianco macchia il cielo già screziato
da nuvole leggere che carezzano le cime.
Stai ammirando un castello turrito, più noto dei più famosi manieri duecenteschi,
che lancia le sue torri verso il cielo, per la gioia degli scalatori
o per il godimento estetico degli amanti della montagna.
L'Architetto che ha progettato il castello ha curato anche la direzione dei lavori,
attento alla cura dei particolari,
con il Gelo per spaccare e correggere, con il Vento per limare e lisciare.
Ha pensato anche ai colori predisponendo dolomia purissima
nei punti che al tramonto avrebbero ricevuto l'ultimo bacio del sole,
incendiandosi e illuminando la scena sempre nuova
e sempre diversa di una montagna incantata.