Per la rubrica dei racconti fotografici di Guido Alberto Rossi
proponiamo in questa puntata una singolare storia nel deserto.
Tra Cina, Egitto, Marocco
Vendesi Cammelli
di Guido Alberto Rossi
Il cammello è quello a due gobbe (Camelus bactrianus) poi c’è il cugino dromedario a una gobba (Camelus dromedarius Linnaeus) più famoso e conosciuto come cammello, forse per via della marca di sigarette che dal 1913 lo spacciano per “Camel”.
Comunque, non voglio iniziare un dibattito zoologico, ma parlarvi dell’importanza di questi animali per un fotografo.
Se li guardiamo bene, non sono belli, sputano, ruttano e fanno puzze in continuazione, hanno un cattivo carattere e molti mordono a tradimento; eppure li troviamo simpatici e quindi molto fotografati. In termini di vendite (foto vendute) fruttano più dei leoni, degli elefanti e delle giraffe che sono anche molto più difficili da avvicinare e fotografare.
Credo quindi che sia interessante parlare di come li ho fotografati, il perché e quale è stata la realtà dietro le quinte, alcune di queste immagini sono più finte delle frasi sulle lapidi nei cimiteri. Ma hanno fruttato bene in termini economici.
Ho fotografato i cammelli, quelli veri a due gobbe, in Cina, nel deserto del Gobi.
Alcune immagini ritraggono originali viandanti che vengono e vanno nel nulla (mai venduti) e quelli in fila in attesa dei turisti (venduti tantissimo) anche per un’affissione pubblicitaria di un grande gruppo bancario.
In Egitto ho fotografato dromedari a Giza vicino alle piramidi, dove non solo li ho messi in posa, ma li ho fatti andare avanti e indietro comandati via radio con il mio amico Enzo Bianchini, che non era mai salito su un dromedario ma sapeva usare il walkie-talkie e così con un copricapo e mantello è salito in groppa e ha fatto il capo della finta carovana. Una foto fake? forse solo un pochino.
Nella realtà è così, come potete vedere nella foto aerea, decine di carovane di turisti cammellati che scorrazzano tra le piramidi.
Purtroppo, all’ora giusta per fotografare i turisti sono al bar ed i dromedari nelle stalle. Quindi o li fotografi con la luce perfida o ricostruisci la verità con la luce giusta. Nel primo caso le foto non si vendono nel secondo si!
Sempre in tema di “falsi storici” sono le immagini realizzate in Marocco sulle dune del Sahara.
Grazie alle foto “cammellate” di Giza, un’importante agenzia viaggi mi commissionò alcune fotografie per pubblicizzare i loro viaggi esotici con tanto di avventura nel deserto. C’erano due alternative: seguivo una vera carovana di Toureg per alcune settimane (cosa che avrei preferito) o andavo in un loro hotel 5 stelle ai piedi delle dune, dove dietro la piscina c’erano i dromedari pronti in attesa degli avventurosi turisti.
Scelsero la seconda e più semplice opzione, quindi volo Milano-Erfoud, trasferimento in auto con aria condizionata a Merzouga con cena e pianificazione foto con il capo animazione.
Mattino ore 07,00 scatti con luce giusta, colazione, pranzo e rientro a Milano.
Vi chiederete perché non ho fotografato la situazione vera, cioè i veri turisti in gita, Beh a parte l’orario della luce giusta per le foto, li avete mai osservati bene, certi turisti, da vicino?