Essere Primi
di Dante Fasciolo
Salire sul podio col numero uno
è l’aspirazione di chiunque si accinga
a partecipare a una gara o a un giudizio.
Vale per lo sport e per il concorso di bellezza,
vale per lo spettacolo, e per il concorso
a ricoprire un incarico pubblico.
In politica, poi, non occorre neppure il concorso,
basta essere scaltri o più furbi o più audaci…
intendiamoci, per audaci non mi riferisco
a quanti hanno spinto oltre l’ostacolo
e ogni possibile traguardo il proprio cuore,
quella larga schiera di uomini, eroi, che hanno
segnato livelli alti di civiltà…mi riferisco piuttosto
agli infiniti audaci dei nostri giorni,
gli arruffoni, i cultori dell’agire confuso,
i bugiardi, seminatori di odio ed inganni.
Essere primi! traguardo finale:
via le banali riflessioni, i distinguo,
via l’ascolto e il rispetto e le buone maniere.
L’erba voglio come primo piatto
e potere e ricchezza, seconde portate…
cibo per ingordi, incivili ed asociali
che per vanagloria calcano il podio e beano
dei loro nomi sui giornali e in tv, del sorriso
del direttore di banca che custodisce il malloppo,
e la servizievole custodia delle sue ville.
Primo!, primo!, primo! … non c’e tempo
per volgere il pensiero dentro di sé
per accorgersi dello sbiadito io
in fondo all’abisso della propria coscienza.