Televisore gioia e dolore
Zapping
Frammenti semiseri di cronaca televisiva
di Luigi Capano
Anno bisesto, anno funesto, questo arcinoto “proverbio della nonna” ci ritorna spesso in mente, inevitabilmente.
Ancora una morte celebre in questo scorcio dicembrino. Napoli e l’Argentina stanno piangendo Diego Armando Maradona il grande campione del calcio mondiale, deceduto per un arresto cardiaco dopo un’operazione al cervello. Si parla a tamburo battente dei suoi goal straordinari e della sua vita assai sregolata.
Non abbiamo mai discusso di calcio in questa rubrica a causa di un disinteresse pressoché totale per l’argomento, però Maradona ce lo ricordiamo bene, era spettacolare, un genio nel suo campo, che ha fatto del gioco il centro attrattivo della propria vita prima che, desolatamente, scendesse il sipario. Ma il nostro ricordo si ferma qui.
Ci incuriosisce Voice Anatomy, il nuovo programma di Rai2 condotto, in seconda serata da Pino Insegno - attore discreto ma soprattutto doppiatore di talento - e dedicato alla voce in tutti i suoi aspetti.
Ci interessano in particolare gli interventi tecnici del professor Franco Fussi, medico foniatra, conosciuto nel mondo dello spettacolo come massimo esperto nell’educazione e nella riabilitazione vocale. Le sue sono delle vere e proprie pillole di lezione accademica, con degli utili suggerimenti pratici però.
Volentieri ci piace intrattenerci con “ I soliti ignoti” condotto su Rai1 dall’ottimo Amadeus e tentare di esercitarci nell’arte di cogliere il dettaglio fisiognomico che segnali un’affinità genetica del “parente misterioso” con il protagonista del gioco: una trasmissione utile ad affinare lo sguardo oltre che il pensiero intuitivo.
Si è appena celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne mentre contemporaneamente le cronache davano ancora notizie di altre donne morte ammazzate dai loro familiari o amanti.
Da alcuni anni si registra una sorta di moda istituzionale che consiste nel dedicare una giornata a un problema che non si riesce o che non si è riusciti a risolvere: ecco quindi la giornata dedicata alle vittime del terrorismo, quella in memoria delle vittime delle mafie, ed altre consimili. Che avrebbero pure un senso se esistesse una giustizia meritevole di questo nome, che fosse in grado o che avesse la volontà di applicare con salda equanimità la benevolenza e il rigore. Ma così come stanno le cose, questa cosiddetta giustizia appare al senso comune improba, inetta e molto spesso eunuca; e queste ricorrenze prendono tragicamente il sapore amaro della beffa: quasi fossero la foglia di fico della cattiva coscienza e servissero purtroppo a fugare il sospetto di una inspiegabile, imperdonabile connivenza.