Riscoperte
di Dante Fasciolo
La frenesia che distingue il nostro tempo
ci ha disabituati a fare attenzione
a qualcosa che muove in controtendenza,
e che in qualche modo lo dobbiamo, nostro malgrado,
alla persistente presenza del coronavirus.
Si, essere costretti a restare a lungo in casa
ha fatto emergere nuovi interessi
fin qui timidamente esercitati da pochi.
Così abbiamo sdoganato il camminare:
non più solo camminate medico obbligante,
bensì il camminare insieme ad altri lungo itinerari
sorti numerosi sui passi di uomini illustri
o tracciati secondo criteri geografici o culturali.
Si, camminare insieme ad altri
invita al dialogo, alla riflessione, all’apprezzare
nuove scoperte territoriali e nuove amicizie,
aiuta a pensare alla nostra vita oggi
e confrontarla con la vita di ieri di tante persone
che hanno consumato la propria esistenza
in remoti borghi di montagna, e ci permette
di compenetrarci nel tessuto rurale
riccamente punteggiato ovunque da testimonianze
di arte, di cultura locale, di tradizioni,
di opere artigianali di pregio legate dall’ingegno,
per meglio rispondere alle esigenze di ogni giorno.
E quale meraviglia nell’apprendere
comportamenti frugali e prodotti alimentari
di cui si sono perduti connotati, colori, sapori…
Una riscoperta che riunisce e fa un unico
di profumati boschi, di tortuosi sentieri, di borghi incantati,
di abbazie, monasteri, eremi misteriosi,
e silenziosi ruscelli improvvisati cantori
quando sprigionano le loro acque in cascate,
di aria nuova, ed albe, e tramonti ora veri
afferrabili con mano, così diversi dall’immaginazione.
C’è un brusio di piccoli animali sconosciuti
dietro la siepe di lamponi e mirtilli,
e di tanto in tanto richiami canori di uccelli…
Nomi? Storia? Curiosità?...
Ecco, questo tempo di vita sospesa e ritrovata
può essere utile a rispondere alle nostre nuove domande.