La finestrella delle anime
A piedi in Valsesia e Valstrona
Di Alberto Paleari - Monterosa Edizioni
Il libro racconta di un viaggio a piedi, e a un certo punto affermi di essere stato da poco promosso al rango di escursionista. Che cosa ti piace di più del camminare? Camminare è per me un ritorno all’infanzia e all’adolescenza, quando con mio padre, che era un macinatore di montagne facili, ho cominciato ad andare in montagna. Poi c’è stato l’alpinismo, l’arrampicata, il diventare guida alpina, ma io sono sempre rimasto “solo” un camminatore. Ora con la vecchiaia il cerchio si chiude. L’escursionismo per me è una disciplina superiore all’alpinismo: scalare una parete, arrivare in cima una montagna implica spesso l’ambizione, l’agonismo, il narcisismo, l’escursionista non si vanta, cammina perché è curioso, l’escursionismo è un’attività culturale. Continuo a praticare l’arrampicata secondo le mie capacità naturali, senza ambizione di raggiungere chissà quali gradi. L’arrampicata è un bellissimo gioco e un ottimo esercizio fisico che mi regala la felicità della precisione del gesto e del formicolio dei muscoli che funzionano.