#266 - 27 giugno 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
solidarietà

8 luglio - Giornata Internazionale del Mediterraneo

Occorre moltiplicare la solidarietà

Mare nostrum?

Le Nazioni Unite ci ricordano che ogni anno, l' otto luglio, la Giornata Mondiale del Mediterraneo; e le tematiche segnalate ogni anno sono legate sempre al rapporto che l'uomo ha con il mare...eterno ed indissolubile. E ogni anno emergono sempre maggiore evidenza le discrepanze di questa convivenza. Si, ogni anno, dobbiamo ammetterlo, le condizioni del "mare nostrum" peggiora le sue condizioni di salute, e di riflesso anche le condizioni generali della vita dell'uomo che ne usufruisce.

Sappiamo che la colpa è di noi tutti, e và divisa secondo la responsabilità che ciascuno di noi occupa nella vita civile.

Mare nostrum?Mare nostrum?

Non vogliamo attardarci sugli argomenti di crisi ricorrenti, ne scegliamo uno, legato alla solidarietà tra popoli che si specchiano in questo mare.

Il Mediterraneo da culla della civiltà si è trasformato in cimitero più grande d’Europa.
Crocevia di culture, teatro di scambi, cornice dove sono germogliate le idee, oggi è diventato piuttosto una barriera che divide e separa quando non ultima destinazione per quanti cercano condizioni di vita più dignitose lontani dalla loro terra.

Mare nostrum?Mare nostrum?

Dall’inizio dell’anno tra i migranti sono centinaia le vittime di cui il Mediterraneo ha restituito un corpo o una traccia: cifre dietro le quali ci sono vite spezzate. Il Mediterraneo inghiotte illusioni e storie di persone che avrebbero potuto avere un destino diverso, se solo avessero avuto l’opportunità di scrivere un altro finale, senza neppure dover lasciare il loro Paese, il loro affetti e le loro radici.

La maggior parte dei migranti sbarcati in Italia proviene dai Paesi dell’Africa settentrionale e subsahariana: la Tunisia innanzitutto, seguita da Nigeria, Guinea, Costa d’Avorio, Senegal, Mali, Eritrea e Sudan.

Mare nostrum?Mare nostrum?

L’8 luglio, Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, è l’occasione per accendere i riflettori sui problemi geopolitici dell’area mediterranea e onorare la memoria di tutti i caduti del nostro mare: i migranti, ma anche i pescatori, i marinai e tutte le persone che nel mare avevano riposto fiducia per inseguire una speranza o un sogno.

Mare nostrum?Mare nostrum?

Una giornata della memoria che però vuole anche essere il pretesto per ragionare su un futuro diverso per chi è costretto a partire. Con questa logica, si vuole sostenere il diritto di quanti non vogliono sradicarsi, offrendo loro una chance per rimanere.
Nascono da questa convinzione i tanti progetti messi in atto dalle varie organizzazioni di solidarietà nel settore lavoro e di difesa dalla tratta in specie nella regione di Tambacounda, in Senegal, uno dei nodi del traffico di esseri umani attraverso l’Africa subsahariana verso l’Europa.

Mare nostrum?Mare nostrum?

In questo senso si vuole ricordare l'azione di un piccolo ufficio progetti di Don Bosco 2000, un’associazione che si occupa di migrazione in Italia e di prevenzione alla migrazione in ambito internazionale, in stretta collaborazione con Missioni Don Bosco e il VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo).
L’obiettivo è quello di creare opportunità di impiego concrete promuovendo la micro-imprenditorialità giovanile in ambito turistico, artigianale e agricolo.
Una di queste iniziative prevede la realizzazione di un orti nei villaggi nella logica della Cooperazione Circolare, che ridefinisce il ruolo dei migranti rientrati nel Paese d’origine nei termini di “cooperanti circolari” e tutori nell’ambito di iniziative contro la tratta.

Mare nostrum?Mare nostrum?

Un circolo virtuoso che valorizza le persone e le competenze, non spezza le radici e restituisce al viaggio attraverso il Mediterraneo il suo senso di esperienza di conoscenza, di formazione e di scambio.

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