Televisione gioia e dolore
Zapping
Frammenti semiseri di cronaca televisiva
di Luigi Capano
I morsi del caldo cominciano a farsi sentire, mentre la vita sembra normalizzarsi nonostante il minaccioso sottofondo virale. Ma ci si abitua a tutto: questa la semplice, forse scontata, lezione che riceviamo da quanto appena accaduto.
In Tv la pandemia è un bordone ininterrotto, con qualche interpolazione: il nuovo, provvidenziale spettacolo di Renzo Arbore, “Striminzitic Show” dove abbiamo recentemente apprezzato un paio di frammenti dedicati a Mario Marenco, architetto, designer e comico dalla vena demenziale. E poi, i numerosi omaggi ad Alberto Sordi nel centenario della nascita, uno dei pochi attori-maschera nella storia del cinema italiano. Quanto al resto, molti programmi, come da palinsesto, sono giunti al termine; altri si dilungano per recuperare la necessaria interruzione durante i mesi più tragici.
Su Rai3 la mattina è ancora ricca con le utilissime Mi manda Rai3 condotta da Salvo Sottile ed Tutta salute, programma dedicato all’informazione medica condotto dall’eclettico e vanesio Michele Mirabella.
Abbiamo rischiato di dimenticare il frivolo “La prova del cuoco” della scultorea Elisa Isoardi, sbirciato di passata, dove abbiamo ritrovato il simpatico Andy Luotto, attore comico surreale e ora cuoco, una delle tante scoperte di Arbore risalente ai tempi dell’”Altra Domenica”.
Da Giletti e dalla Berlinguer si discute volentieri dei pasticci e delle beghe della Magistratura, un’istituzione da molti anni pericolante, così pericolante che il famoso adagio “bisogna aver fiducia nella giustizia” sembra, di questi tempi, la battuta di un film di Woodie Allen. Per inciso, avvertiamo che qualcuna delle trasmissioni di cui parliamo, potrebbe già aver guadagnato la pausa estiva al momento della pubblicazione dell’articolo.
Molti esperti ed opinionisti del momento ci mettono in guardia dai furbetti in versione covid: in particolare da certi commercianti che, col pretesto della pandemia, alzano vigliaccamente i prezzi. Ed invitano gli ascoltatori a segnalare subito eventuali spiacevoli episodi. Colgo quindi al balzo l’invito socialmente utile. Ho visitato qualche giorno fa la mostra dedicata ai Caravaggeschi nella collezione Longhi al Campidoglio. Al termine ho preso un caffè nella caffetteria di Palazzo Caffarelli. Prezzo: un euro e trenta centesimi. I piccoli bar che di solito frequento invece, più onestamente, non hanno modificato i prezzi. Ed è sconcertante che proprio in Campidoglio si incoraggi la speculazione. Quando si dice che il pesce puzza dalla testa…Auguriamoci che l’Assessore all’Educazione Civica legga quest’articolo.