#265 - 13 giugno 2020
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Televisione

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gioia e dolore

Zapping

Frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

Passano rapidi i giorni che, in quest’ultimo scampolo di primavera, aggiungono, all’incertezza del momento, i capricci del clima; e portano, come in sottofondo, il ricordo - che appare remoto – della rumorosa, policroma “Estate romana”: quest’anno varcheremo sommessamente, con inusuale riserbo, le sospirate soglie della calda stagione. Ma l’impegno di questo breve articolo ci impone di dar di piglio al telecomando alla ricerca di qualche chicca che val la pena di essere riferita.

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Ci imbattiamo, con piacevole sorpresa, nel neonato programma di Renzo ArboreStriminzitic Show” (Rai2, seconda serata) condotto assieme a Gegè Telesforo, scritto con il collaboratore di sempre, Ugo Porcelli, e realizzato interamente a casa del geniale artista foggiano: ci siamo rilassati e divertiti davanti ad una sarabanda di video più e meno noti, alcuni storici, altri recentissimi tratti dallo sterminato archivio personale di Arbore che, tra un frammento e l’altro, duetta, improvvisando come al solito, con l’amico musicista.

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Renzo Arbore è un re Mida redivivo che sa trasformare in spettacolo tutto ciò che tocca. Ricordiamo sempre con piacere e con una punta di nostalgia i suoi storici programmi con i quali ha letteralmente trasformato il modo di fare televisione: “L’altra Domenica”, “Quelli della notte”, “Indietro tutta”. Ci piace anche ricordare i personaggi che lo hanno affiancato, da Boncompagni a Pazzaglia, da De Crescenzo a Marenco; e quelli che ha promosso (Arbore è stato un prolifico scopritore di talenti): da Benigni a Frassica, dalla Laurito allo stesso Telesforo.

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Cambiamo registro emotivo per rammaricarci alla notizia della morte di Roberto Gervaso, giornalista e scrittore che abbiamo sempre apprezzato per la sua brillante sagacia e per il simpatico, lucido cinismo del suo agile pensiero. I numerosi saggi storici scritti assieme all’amico Indro Montanelli sono stati una lettura frequente dei miei vent’anni. Per un decennio ha condotto su Rete4 “Peste e corna” un programma di satira sociale e politica da cui lanciava con equanime generosità i suoi strali acuminati. Eccolo a soffermarsi, come spesso faceva, sui difetti degli italiani: “ Uno dei nostri peggiori, più antichi e radicati vizi è il conformismo, che poi porta al trasformismo…Cerchiamo sempre una via di scampo, non vogliamo mai comprometterci, vogliamo sempre salvarci: salvarci la pelle e possibilmente anche l’anima… E poi questa attrazione verso il vincitore. A un certo punto nel nemico vincitore scopriamo il liberatore, come diceva Longanesi, e tutto diventa più facile”. Parole, queste, che non passano mai di moda.

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