#264 - 30 maggio 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

In occasione dei 50 anni dalla Carta dei Diritti dei Lavoratori

Lavoro

di Dante Fasciolo

Il Bel Paese morde il freno,
troppo a lungo ha atteso inoperoso,
e seppure preoccupato, ora è deciso
a dare il meglio di se in opera
e rimettere in moto quel magico motore
che da sempre mantiene in vita
la creatività e la professionalità.

Quel magico motore italiano
si chiama da sempre: Lavoro.
Ce lo ricorda l’articolo primo della Costituzione
quando nell’enunciarlo ha voluto
sottolineare il diritto di ciascuno
a collaborare alla rinascita e allo sviluppo
della Nazione in totale dignità.

Pagine amare hanno dato negli anni
una lettura opaca e contraddittoria
dei termini che avrebbero dovuto guidare
l’azione politica e amministrativa
dei comparti del lavoro,
prepotentemente si sono inseriti nel merito
interessi voraci, e furbizie irrefrenabili.

Oggi, a cinquant’anni da quel progetto
di nome: Statuto dei Lavoratori
che avrebbe dovuto sancire doveri e diritti
senza equivoci e senza inganni,
nonostante alcuni lodevoli risultati,
mette a nudo le incongruenze dell’evoluzione
dei rapporti Lavoro-Società.

Non basteranno più comizi e piazze piene,
slogan e promesse, richieste e contentini…
Il Bel Paese riparte solo se nelle coscienze
prende forma un più determinato
assetto delle prerogative dei valori
e delle esigenze umane cogenti.

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.