In occasione dei cento anni dalla nascita
di Giovanni Paolo II - 18 maggio 1920
Dalla Rivista mensile del quotidiano "Avvenire"
"I luoghi dell'infinito"
Una vita per amore
Breve sintesi degli interventi presenti
di Dante Fasciolo
Totus tuus: una vita per amore, con questo titolo il Presidente della Conferenza episcopale italiana Cardinale Gualtiero Bassetti introduce la rivista Luoghi dell'Infinito (maggio n.250) interamente dedicata a Giovanni Paolo II in occasione del centesimo anno dalla nascita.
"Preghiera, azione e pensiero erano in lui un tutt'uno. Il suo amore per Maria è un faro vitale, una strada maestra inscritta nella storia e urgente in questo nostro tempo." Scrive il Cardinale Gualtiero Bassetti, e aggiunge "Totus tuus, la dedica a Maria nel motto apostolico di Karol Wojtyla è tratta da una frase di san Luigi Grignide Montfort : tuus totus ego sum, et omnia mea tua sunt. Non è, come chiarì lo stesso pontefice, una semplice formula di devozione: si radica nel mistero della Santissima Trinità. Alla potenza teologica unisce una vigorosa efficacia. San Giovanni Paolo II era uomo di pensiero quanto di azione; era abituato così, sia dalla sua storia personale, sia da quella del suo popolo."
"Amava la bellezza come pochi altri: la bellezza del Creato, la bellezza delle arti, la bellezza dell'amore" - scrive Giovanni Gazzaneo, coordinatore della rivista, e sottolinea - "Quella speranza e quell'amore per la bellezza più forti del buio del totalitarismo... e il Vangelo diventa viaggio". Lo storico Andrea Riccardi si intrattiene a lungo "sul racconto della vita e l'analisi el pontificato di Karol Wojtyla: la sete di annunciare il vangelo fino agli estremi confini della terra lo porta ad essere il primo Papa globale della storia. La sua personalità ha segnato profondamente il Novecento, il secolo del martirio, e continua a segnare il nuovo millennio.
Del grande poeta, padre David Maria Turoldo si ricordano i versi: " Wojtyla, sei il vento / della speranza non vinta / dei reticolati di Auschwitz / e non solo per la tua Polonia. / Vento di speranza / oltre tutte le frontiere, / vento sulle foreste: / vento più alto dei vostri orgogli / o uomini, trastulli / d'infinite paure.
E Anna Maria Cànopi, l'indimenticata mistica benedettina legge la vita di Giovanni Paolo II come fosse un percorso teologico... un Papa innamorato di Cristo e degli uomini: "San Giovanni Paolo II / che dal tuo lungo pellegrinaggio terreno / ti sei fatto Cireneo / per l'uomo gravato da pesante croce, / prega per noi ancora in cammino, / e ripeti al nostro cuore: / Non abbiate paura! / Gesù è la forza, / Gesù è la speranza, Gesù è la pace di ogni cuore. / Gesù, Gesù, Gesù."
Numerosi altri autori si soffermano sulla vita di Giovanni Paolo II. Enzo Bianchi, fondatore del Monastero di Bose con Il vento da Oriente che allargò la Chiesa "...l'immagine dei due polmoni ha dato un impulso inatteso e decisivo all'ecumenismo e all'incontro fra popoli e culture".
Il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura: Fides, ratio e poesia una riflessione sul Wojtyla che ha sempre considerato fondamentale la cultura in tutte le sue forme. E questo anche in virtù della sua originaria vocazione di poeta".
Il senso della storia ha consentito a Giovanni Paolo II di ribaltare destini e attingere alla vitalità delle radici, per un abbraccio dei popoli oltre i muri. Così scrive lo storico Franco Cardini, e aggiunge " L'europa di Giovanni Paolo II vive nel segno dei diritti della persona e della giustizia sociale. Esiste un'anima cristiana dell'Europa senza la quale la stessa Unione non può neppure esistere.
Nella ricca eredità del Pontificato di Karol Wojtyla la forza storica del cristianesimo e la relazione tra umanità e grazia appaiono tra i punti più fecondi e necessari " come scrive Pierangelo Sequeri - Preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II - titolando il suo intervento come Il dono più grande: la verità che libera. "
Su Etica, libertà, persona. La profezia del filosofo Karol si sofferma il filosofo Sergio Givone; nel mentre il missionario comboniano Giulio Albanese titola il suo intervento L'abbraccio dei popoli: un pastore in missione con il quale ripercorre duecentocinquanta viaggi tra Italia e mondo con centoventinove paesi visitati dal Pontefice Wojtyla.
Luoghi dell'Infinito non poteva dimenticare il grande afflato dei giovani con Giovanni Paolo II, ce lo ricorda lArcivescovo di Lucca Paolo Giulietti con il suo intervento Un padre per milioni di giovani: la straordinaria intuizione della Giornata mondiale della gioventù segna una grande svolta ecclesiale che ha le radici nella vicenda umana del giovane Karol. Così come non poteva essere dimenticata l'attività teatrale con Performance e parola: dal teatro clandestino ai palchi della storia riferita da Alessandro Zaccuri. Poesia e misticismo sono trattati da Mimmo Muolo; l'amore per la montagna da Salvatore Mazza.
Sono presenti altri interessanti interventi di Luigi Geninazzi sulle innumerevoli false interpretazioni dell'azione del pontefice; Vittorio Robiati Bendaud sull'amicizia con gli ebrei antica e irreversibile; La pace di Assisi nel nome delle fedi di Padre Enzo Fortunato e ancora Arnoldo Mosca Mondadori; Davide Rondoni; Marco Roncalli; per terminare con Marina Corradi: Nella notte di piazza San Pietro commosso ricordo del giorno del funerale di Wojtyla, al quale, chi scrive aggiunge il passaggio conclusivo della propria lettera aperta al Papa per il giorno del funerale:
Identificati umili seguaci nella Tua Verità, / ci piace ora ricordarti che ciascuno di noi / si nascondeva nel tenace piccione / che scompigliò i tuoi canditi capelli, / e in quel soave venticello che sfogliava / il Libro dei Libri sulla bara, / per accompagnare i tuoi passi oltre i confini terreni, / lungo i pascoli della Serenità Celeste.