#263 - 16 maggio 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Di borgo in borgo

Dopo Coronavirus, recupero dei borghi agricoli:
una diffusa rete intelligente di trasporti pubblici
(ferrovie esistenti + automezzi), alimentati con fotovoltaico

Cari Sindaci

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Un invito di Carlo Buono

La forzata reclusione dovuta all’emergenza Covid - 19 ha riacceso nell’animo degli italiani la volontà di trasferirsi a vivere in un paese dell’entroterra.

La ricerca di una vita più semplice, anche con costi minori, con più spazi a disposizione dei figli, la maggiore socializzazione e la ricerca del genuino sono, con altri, gli incentivi per vivere meglio.

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Ma i nostri paesi sono pronti ad accogliere questo afflusso di persone?
Dopo anni di abbandono, di località ormai trasformate in paesi fantasma cosa manca oggi per garantire una migliore qualità della vita e un corretto ripopolamento dei nostri borghi?

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Il primo problema è sicuramente una rete pubblica efficiente di mezzi di trasporto, costringere il neo-paesano ad usare la propria autovettura per recarsi a lavoro in città è un controsenso nella nuova scelta di vita.
Per non parlare delle strutture sanitarie che, per far fronte ad un maggiore afflusso, debbono garantire qualcosa di più di strutture approssimative e con scarso personale.

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Insomma, cari amministratori locali, se volete ripopolare i vostri paesi e dunque creare centri di eccellenza bisogna investire sui servizi, altrimenti rischiamo di trasformare i nostri splendidi borghi dell’entroterra in squallidi quartieri dormitorio.

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Parliamone.

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