#253 - 21 dicembre 2019
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerą fino a NATALE e le Festivitą del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrą in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua ą affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono pił a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa č andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Poesia

Il Calendario dell'Avvento di Oz

Le Antenate viventi

Mariangela Gualtieri per DoppioZero

Spesso vado solitaria per boschi e la potenza arcaica che respiro, la suggestione sempre più forte che mi viene dalle piante, mi innamora e mi convince di questa origine comune, di questo essere tenuta in vita da loro, dalla loro grazia respirante e fruttificante e rifiorente e accogliente.
I grandi antichi alberi, le vegetali intelligenze: ecco le antenate viventi.
Da quelle proveniamo, da quelle siamo tenuti nella vita.
Albere, le vorrei chiamare, prendendo da Pavese, con devozione e senza timore.

L’animale estatico

C’era un animale
a ripararsi dalla pioggia
sotto un grande abete –
… questo solo animale circolava estatico
oggi nel bosco. A differenza di tutti
gli innumerevoli altri nascosti

lui – ma una femmina era – lei allora
oggi stava fra altri molto
spaventati da lei – aggirandosi quieta

portava una preghiera
a tutte le piante:
ā€œSovrane intelligenti innamorate

custodi eccellenti donatrici di fiato
tutto il mio fiato da quando
ĆØ cominciato si ĆØ sprigionato

da voi alte frondose giganti
creature alberateā€. E oggi dunque
l’animale estatico era proprio venuto

nel bosco a portare il suo grazie
un grazie cucito di tacite parole
e piuttosto crescente come ondata

che sale e gonfiando si spande
fino in alto alle cime più alte e giù
penetrante l’apice radicato di quelle

vegetali intelligenze. Che tutto da quelle
a lei era venuto – un ricolmo d’aria
di cibo che i cinquanta e più chili

di ossa e di carne addensati attorno
al suo nocciolo primo che tutto
il suo moto il passo camminato

il pensato e detto e agito
era ben potenziato da quelle
moltissime varissime e belle molto madri.

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