L'ncontro in Vaticano, il 14 maggio 2020, su invito di Papa Francesco, tra leader religiosi e politici, uomini della scienza e della cultura, sarà preceduto da seminari tematici tra cui Loppiano dove all’istituto universitario “Sophia” si svolgerà un incontro per gli studenti sulla leadership. Il coordinamento dell’incontro è affidato alla Congregazione per l’Educazione Cattolica guidata dal cardinale prefetto Giuseppe Versaldi.
Per un Nuovo Umanesimo
Patto Educativo Globale per formare i giovani a un Nuovo Umanesimo,
“Una casa comune che crei pace, giustizia, accoglienza e dialogo fra le religioni”
Di Aldo Bernabei
“…In un momento di estrema contrapposizione, c’è bisogno di unire gli sforzi, di far nascere un’alleanza educativa per formare persone mature, capaci di vivere nella società e per la società. Ogni cambiamento , però, ha bisogno di un cammino educativo….un proverbio africano recita che “per educare un bambino serve un intero villaggio”. Ma dobbiamo costruirlo questo villaggio……Dobbiamo fare in modo che questo villaggio faccia crescere in tutti la consapevolezza di ciò che unisce le persone e tutte le componenti della persona.. Dobbiamo fare in modo che in questo villaggio nasca una convergenza globale per un’alleanza tra gli abitanti della terra e “la casa comune” affinchè l’educazione sia creatrice di pace, di giustizia, sia accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana nonché di dialogo tra le loro religioni.. Un villaggio universale, ma un villaggio anche personale, di ognuno. Dobbiamo fondare i processi educativi sulla consapevolezza che tutto nel mondo è intimamente connesso…Dobbiamo avere il coraggio di formare persone disponibili a mettersi al sevizio della comunità.….Cerchiamo insieme di trovare soluzioni, avviare processi di trasformazione, senza paura….l’appuntamento è per il giorno 14 maggio 2020 a Roma.
Come ha rilevato recentemente il vescovo Bruno Forte (con un suo articolo sul Corriere della Sera del 4 set. 2019), Papa Francesco aveva già parlato di “nuovo umanesimo “ nel Convegno della Chiesa italiana, tenuto a Firenze nel 2015: “Gesù è il nostro umanesimo… Il volto di Gesù è simile a quello di tanti nostri fratelli umiliati, resi schiavi, svuotati. Dio ha assunto il loro volto. E quel volto ci guarda”. Partendo da questo fondamento evangelico, il Papa aggiunse. “ Non voglio qui disegnare in astratto un nuovo umanesimo, una certa idea dell’uomo, ma presentare con semplicità alcuni tratti dell’umanesimo cristiano che è quello dei ”sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5)
Il pontefice parlò in seguito di nuovo umanesimo al ricevimento del Premio Carlomagno ,(6 maggio 2016), con richiami al suo precedente discorso presso il Parlamento Europeo (25 nov. 2014):
…sogno un nuovo umanesimo europeo, “un costante cammino di umanizzazione” in cui servono “memoria, coraggio, sana e umana utopia”. Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre….sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice…Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia”.
Per una completezza dell’argomento, si rileva che il vescovo Bruno Forte, nello stesso suo articolo citato, afferma: “per semplificare, si potrebbe parlare di due anime del concetto di nuovo umanesimo: quella di ispirazione cristiana e quella “laica”, che non rinnega in alcun modo legami con la prima. Nella visione cristiana l’idea è fondata sulla centralità dell’uomo “immagine di Dio” e sulla conseguente dignità inalienabile della persona umana libera e responsabile. ….Anche a partire da una visione laica l’idea di nuovo umanesimo evidenzia urgenze morali e politiche indifferibili. Bruno Forte cita in proposito i recenti saggi di Michele Ciliberto ( “Il nuovo umanesimo”, Laterza 2017) e di Massimo Cacciari ( “La mente inquieta – saggio sull’Umanesimo”, Einaudi 2019). In particolare Ciliberto rileva che in un mondo che si divide in forme sempre più feroci nel quale le differenze di religione e di razza generano conflitti sanguinosi, l’umanesimo testimonia il valore della tolleranza, che non è solo passiva rassegnazione, ma positivo riconoscimento della dignità dell’altro. D’altra parte Cacciari rende avvertititi che parlare di nuovo umanesimo significa essere coscienti del cambiamento d’epoca in cui ci troviamo e della conseguente esigenza di cercare soluzioni ai problemi non di semplice difesa e conservazione, ma di largo respiro e di responsabile condivisione.