Il Festival del Cinema Filippino in Italia, nella sua seconda edizione
Roma - Casa del Cinema a Villa Borghese
Festival del Cinema Filippino
di Federica Fasciolo
Organizzato dall’Ambasciata delle Filippine a Roma, dalla succursale di Roma del Sentro Rizal, e dal Film Development Council of the Philippines (FDCP), il Festival intende promuovere la cultura filippina in Italia e sviluppare un legame interpersonale più profondo tra filippini e italiani.
“La seconda edizione del Festival del Cinema filippino è parte delle attività nate in occasione del Centenario del cinema filippino. Vogliamo proporre dei film intimi che mostrino i valori delle Filippine e, allo stesso tempo, la nostra eccellenza nel cinema e nella narrazione”, ha detto l’Ambasciatore delle Filippine in Italia, Domingo Nolasco.
“I film che proponiamo quest’anno sono diversi tra loro e presentano vari aspetti della società filippina. Quest’anno proietteremo Lugta ke Tamama di Kevin Piamonte, un documentario sulla popolazione indigena Aeta, vissuta tradizionalmente a Boracay, una delle mete turistiche più frequentate delle Filippine. Il film è sull’impatto del turismo e del sovrasviluppo sugli Aeta”, ha commentato l’Ambasciatore.
Oltre Lugta ke Tamama, i film presentati al Festival sono:
Distance (2018) / “Distanza” di Perci Intalan. Liza torna alla famiglia che aveva abbandonato anni prima. Il marito ed i figli affrontano con difficoltà il suo ritorno.
Hintayan ng Langit (2018) / “Aspettando il Paradiso” di Dan Villegas. Lisang, in procinto di lasciare il Purgatorio, incontra il suo ex-fidanzato, recentemente scomparso.
I’m Drunk, I Love You (2017) / “Sono ubriaca, ti amo” di JP Habac. Due migliori amici partono per un ultimo viaggio on the road dove capiscono cosa provano realmente l’una per l’altro.
Mamang (2018) di Denise O’Hara. Mamang è un’anziana signora che lotta contro la demenza. Comincia a rivivere il suo passato e dovrà decidere se rimanere sana o lasciare che la sua mente vaghi.
Tutti i film saranno proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano e inglese, eccetto I’m Drunk, I Love You che ha solo sottotitoli in inglese. L’entrata è libera.
“Vogliamo che il Film Festival rafforzi i rapporti culturali tra le Filippine e l’Italia. Ci sono più di 160.000 filippini che vivono e lavorano in Italia. Il Festival è un’opportunità di approfondire la conoscenza culturale tra la nostra gente e un’occasione per mostrare le meraviglie delle Filippine”, ha aggiunto l’Ambasciatore.
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