Televisione, gioia e dolore
Zapping
Frammenti semiseri di cronaca televisiva
di Luigi Capano
Prendi questa mano, zingaraaaa, gorgheggiava Iva Zanicchi – detta l’aquila di Ligonchio - in un Sanremo di tanti anni fa.
E il sempre gradevole Techetecheté, che è ripartito anche quest’anno, spesso ce la ripropone.
Questa mattina, mentre mi sbarbavo allo specchio, non so per quale sortilegio pilifero, mi si è sovrapposta l’immagine della possente Iva al profilo barbuto del presidente della Camera Fico… pensa che ti ripensa…ecco perché! Colpa della mia ondivaga memoria televisiva fatta di brandelli abborracciati…d’altronde lo zapping condiziona e perturba anche la psiche…è inevitabile…durante la parata del 2 giugno, come riportato e amplificato da tutti i telegiornali e dai salotti della telepolitica, Fico parlando ai giornalisti ha pensato bene di dedicare la festa della Repubblica ai Rom. Cinque dei quali, evidentemente, lo hanno preso sul serio: sentendosi chiamati in causa hanno tentato di fare la festa ad una turista indiana con il classico borseggio, caposaldo della loro “cultura”, che se diventasse disciplina olimpica li vedrebbe in aeternum sul podio.
Per lenire le ire di Moni Ovadia e Laura Boldrini - che a dar retta alle cronache di quella “cultura” sarebbero estimatori (Ovadia a dire il vero sì è pronunciato sull’argomento anche in un salotto televisivo lo scorso anno) – mi permetto di suggerire loro la lettura attenta di Lacio Drom (ormai reperibile soltanto, forse, in qualche archivio) la rivista del Centro Studi Zingari di Roma attivo fino a una ventina d’anni fa in un vicolo nei paraggi del Largo Argentina.
Che colpa ne ho, se il cuore è uno zingaro e vaaaaa….baritonava pacato Nicola di Bari..Poco fa a Diritto e Rovescio, il programma giornalistico condotto da Paolo Del Debbio su Rete4, una signora stava raccontando di aver visto la Madonna che le ha perfino parlato, mentre un prete seduto in studio si copriva con le mani la chierica scuotendo il collo e Sgarbi, in collegamento, era concentrato sul telefonino, come spesso gli capita. E mentre il buon Del Debbio interrogava la prescelta armato di un sano e sarcastico cinismo. Non essendo in vena né di mistica né di misticanza, ho virato velocemente sulle previsioni del tempo che anche domani si preannuncia molto caldo.
Da Bruno Vespa a Porta a Porta, invece, si balla il tango sulle note di una fisarmonica (il bandoneon da noi è strumento raro): tutti gli ospiti sono invitati ad esibirsi in una caotica cumparsita, tranne l’immarcescibile Vespa che si aggira furtivo sullo sfondo e conclude infine la trasmissione suggerendo caldamente al pubblico a casa, se proprio servisse, di preferire il tango allo psicanalista.
Ma Morfeo, si sa, è un dio geloso … le palpebre si allungano e le gambe si distendono mollemente sotto il tavolo.