#112 - 24 novembre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Parchi e oasi dello spirito

Leggiuno - Lago Maggiore
Varese

Eremo Santa Caterina del sasso

Abbarbicato su uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul lago,
l'Eremo di Santa Caterina del Sasso è senza dubbi
uno tra gli scenari più suggestivi del Lago Maggiore.

di Dante Fasciolo

Eremo Santa Caterina del sasso

Alla Chiesa si accede attraversando un portico formato da quattro archi a tutto sesto, d'impronta rinascimentale.
L'edificio attuale ha una struttura davvero singolare, frutto della fusione di tre cappelle, che erano originariamente distinte e che sono sorte in epoche differenti. Numerosi sono i cicli pittorici presenti all'esterno e internamente alla chiesa, che coprono un periodo che va dal XIV° al XIX° secolo. Arte e storia si integrano splendidamente in un quadro naturale tra i più suggestivi, quasi una balconata che si protende verso il golfo borromeo, Stresa e le isole.

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Entrando nell'eremo, si incontrano dapprima il Convento meridionale (XIV°-XVII° secolo) con interessanti affreschi nella sala del camino, poi il Conventino (XIII° secolo) decorato, appena sotto le finestre del primo piano, da una lunga affrescatura secentesca ispirata alla Danza Macabra, ed infine la Chiesa, che ingloba al suo interno la cappella di Santa Caterina.

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Nella parete del sottoportico è presente un altro importante ciclo di affreschi del Cinquecento, raffiguranti Santa Lucia, Santa Maddalena e Santa Caterina, così come altrettanti santi, tra cui si riconoscono Pietro da Verona e Nicola da Bari.
All'interno della Chiesa, si sottolinea la presenza di un Cristo benedicente in mandorla, affiancato dai quattro simboli degli Evangelisti (Giovanni, Matteo, Luca e Marco) e che domina dall'alto l'altare della chiesa, mentre le due vele ai lati sono occupate dai Dottori della Chiesa in trono.

Eremo Santa Caterina del sassoEremo Santa Caterina del sassoEremo Santa Caterina del sasso

Il cielo pittorico sembrerebbe alludere alla divulgazione della parola divina, ed è stato probabilmente eseguito da un artista identificabile con il Maestro di S. Abbondio. Sulle pareti della stessa cappella gli ultimi restauri hanno fatto riemergere i resti di un altro ciclo trecentesco di affreschi, dove spicca lo splendido frammento di una Crocifissione. Nei tre sottarchi sono invece dipinti il Re Davide con la cetra e il cartiglio, sul lato a monte, un angelo che sveglia il profeta Elia, sul lato interno, e Melchisedech sul trono, sul lato verso il lago.

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Il presbiterio è, invece, di puro stile barocco (1610-1612) con affreschi di De Advocatis, tra cui spiccano un "Matrimonio mistico" di S. Caterina, e le figure ai lati dell'altare delle beate Giuliana da Busto e Caterina da Pallanza. Un altro rilevante documento figurativo dell'Eremo è rappresentato dalla Deposizione presente nella Sala capitolare. La cromia vivace e l'energia del dipinto (apprezzabile soprattutto nel gruppo degli armigeri, interessanti anche per la puntualità descrittiva delle armature) che porta a forzare le fisionomie, ne fanno un unicum di grande interesse per l'area varesina, da situare probabilmente attorno alla metà del Trecento.

Eremo Santa Caterina del sasso

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