Nell'ambito delle iniziative per "Matera Capitale della Cultura"
Matera
Progetto Coscienza dell'Uomo
Inaugurate tre mostre fotografiche
Tra le più significative iniziative promosse nell'ambito delle celebrazioni di "Matera Capitale della Cultura" è obbligo annoverare tre mostre fotografiche recentemente inaugurate.
Massimo Mastrorillo e Pamela Piscicelli con “Il mare siamo Noi” - presso Complesso del Casale -, affrontano il problema dell'aggressione al patrimonio, ritenuta lo strumento più efficace di contrasto alle organizzazioni di stampo mafioso. Il progetto Il Mare siamo Noi muove da qui, dai beni sequestrati o confiscati a quelle organizzazioni, per indagarne le radici, la visione del mondo e il tessuto connettivo che le salda alla vita del cittadino qualunque.
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Rinaldo e Davide Capra con “Who are You? Lavoro e dopolavoro in posa” - presso Ex Ospedale di San Rocco - affrontano il difficile rapporto uomo-lavoro. "Ritratto dopo ritratto, gli uni che si susseguono agli altri, volti che ci mettono dinanzi a un mondo inaspettato, - sono parole degli autori - mentre scattiamo, Davide ed io prendiamo coscienza che ciò che osserviamo e fotografiamo… è un’epifania."
Marco Saielli con “Il Dragone al Primo Maggio”. - presso Ex ospedale San Rocco - con sapiente e geniale utilizzo della tecnica fotografica con sensibilità creativa ad utilizzare la luce quale scrittura di momenti, ha saputo sovrapporre due momenti significativi di altrettante rispettive comunità coabitanti, quali il “Capodanno Cinese” e il “Primo Maggio”. Così agendo, così facendo, così fotografando, ha evidenziato il comportamento della comunità cinese in relazione alla propria cultura e la ricorrenza di una celebrazione politica, quale è il Primo Maggio / Festa dei Lavoratori, con proprie ritualità diverse, per quanto altrettanto particolari.
Le mostre fanno parte del progetto di Coscienza dell'Uomo, il più imponente progetto fotografico mai realizzato in Italia, 365 giorni di incessante attività con lo scopo di sensibilizzare le coscienze.
Progetto per contribuire a un cambiamento possibile, perlomeno a rallentare i danni che alcune socialità controverse e contraddittorie stanno producendo, sia in buonafede (comunque colpevole), sia in malafede (ed è peggio): una certa mal-fotografia che alimenta quella orrenda Società dello spettacolo sulla quale il filosofo francese Guy Debord ha fatto riflettere nel suo saggio omonimo, del 1967.
Il “genocidio culturale” teorizzato da Pier Paolo Pasolini ha spinto Francesco Mazza promotore e responsabile del progetto a parlarne e operare in senso inverso. L’occasione di Matera 2019 è sembrata imperdibile: si preventiva che un milione di persone visiteranno Matera e i suoi Sassi... perché non parlare una lingua fotografica elevata? perché perdere un’occasione tanto importante?
Francesco Mazza, che vive e opera nel settore commerciale della fotografia a Catanzaro, Antonello Di Gennaro, fotografo e cittadino materano, e Maurizio Rebuzzini, da Milano, osservatore delle fenomenologie fotografiche, sono approdati al comune accordo di proporre una fotografia ideologicamente meridiana, capace di coniugare e assolvere perfino quella fidelizzazione consapevole che consente a ognuno di avvicinare la stessa Fotografia con passo convinto e partecipazione consequenziale (anche commerciale, sia chiaro).
Ciascuno di loro, con le proprie competenze, ha contribuito al progetto Coscienza dell’Uomo, che si distribuisce lungo tutto il Duemiladiciannove, partendo da questi primi passi.
Già... Coscienza dell’Uomo. Un invito a osservare, piuttosto di giudicare. Una esortazione a pensare, invece di credere. In inviolabile passo fotografico. In correzione volontaria e consapevole di quel “genocidio culturale” che porta a nulla, che crea soltanto danni, che regredisce il pensiero individuale e collettivo... qualsiasi cosa significhi per ciascuno di noi.
https://www.mat2019coscienzadelluomo.it/