Roma - Fine Art Gallery
La Musa della Verità
Una mostra di Luca Morelli a cura di Francesca Anfosso
28 Piazza di Pietra presenta fino al 12 maggio 2019 La musa della verità, una personale del pittore romano Luca Morelli.
In mostra una quindicina di di dipinti, tutti oli su tela, di varie dimensioni ed espressione della produzione pittorica più recente di Morelli, in gran parte realizzati appositamente per questa sua prima esposizione in Piazza di Pietra.
La pittura di Morelli come l’ha in modo impareggiabile definita Arnaldo Romani Brizzi: “...punta al risultato di un mondo determinato nella propria ed esclusiva cifra stilistica e di racconto - un mondo che possa essere condiviso da tutte quelle persone che, per l’arte appunto, osano ancora pronunciare parole difficili quali ispirazione, aspirazione, spiritualità.”
Nelle opere di Morelli ambienti, figure e oggetti sono, simultaneamente e nella medesima misura, i padroni della scena e i protagonisti del suo racconto pittorico. Potrebbero vivere e distinguersi ciascuno come elemento a sé stante ma è nel loro diventare ”insieme” che si completano e si arricchiscono reciprocamente.
Gli ambienti non sono la scena in cui si svolge la rappresentazione e gli oggetti non fanno da complemento d’arredo. Il loro ruolo è quello di accompagnare con pari dignità le figure umane, creando un soggetto composito e ricco di singoli, distinti dettagli ma al tempo stesso unico e indivisibile.
La sapienza pittorica di Morelli si esprime e risalta inoltre nel ricorso ad una gamma cromatica ricca e composita in cui si alternano e convivono in efficace equilibrio le intensità e le sfumature, le luci nitide e le ombre. E’ come se sulla scena ogni singolo protagonista (la sedia, la finestra, l’immagine femminile) fosse inquadrato da un riflettore dedicato ma malgrado ciò, o forse proprio per questo, svolgesse un ruolo essenziale nel conferire all’opera una complessiva armonia luminosa.
Si evoca così la cinematografia, mondo che non appare estraneo al sistema pittorico di Morelli; nei suoi dipinti le ambientazioni,interni a volte affacciati su prospettive architettoniche esterne, si propongono quasi come le scenografie di un film.
E poi le sue donne:enigmatiche,assorte,a volte altere, sempre eleganti. Eleganza e discrezione che nei nudi rendono più intenso il richiamo alla sensualità.
La padronanza della figura umana, l’impeccabile tecnica e una soffusa ammirazione estetica divengono esplicito omaggio alla femminilità.
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