#231 - 1 dicembre 2018
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Moscacieca

di Dante Fasciolo

Ricordo un gioco che piaceva, moscacieca.
Gioco da bambini, ma anche per grandicelli,
chi aveva gli occhi bendati doveva afferrare qualcuno,
riconoscerlo e pronunciarne il nome.

Ora va con se che, furbescamente, per noi maschietti
la presa si orientava verso le femminucce,
e avoglia per le bruttine farsi avanti…
la mira era orientata alle più carine
anche se erano le più smorfiosette.

Perché questa testarda scelta?
Detto subito: agguantata la predala si palpeggiava ben bene
ai fini del difficile riconoscimento…
e indovinato il nome ecco il premio
un bacio sulla guancia… sempre troppo sfuggevole.

Il gioco moscacieca può essere applicato
in molti campi della vita sociale e civile
tant’è che molti adulti giocano in borsa,
altri azzardano invenzioni, altri si affidano alle lot machin,
altri ancora alle strisce gratta e vinci…
una moltitudine che vive
sperando di agganciare una preda gradevole.

Supponiamo ora che sia il Governo
ad avere la benda sugli occhi:
la caccia si orienta verso obiettivi gratificanti
che soddisfino le esigenze del palpeggio
e al contempo déstino l’ammirazione degli altri.

Resta sempre difficile acchiappare la preda desiderata
ed esaminarla nei punti ritenuti polposi,
e scartando altre prede ritenute secondarie,
se anche le prime non rispondono alle aspettative
resta difficile ammetterlo…testardaggine docet.

Una mossa per vincere e non perdere la faccia?
Allentare pian piano la benda…che nessuno si accorga…
mirare alla polpa, ma non trascurare altri obiettivi
utili a dare equilibrio al gioco di tutti.
Utile sarebbe infine di smetterla con il gioco,
togliere la benda dagli occhi, abbracciare tutti,
e affrontare con equilibrio il gioco della vita dell’intera comunità.

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