#229 - 27 ottobre 2018
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerŕ  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč" (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Ballata dei manovratori

Di Mario D'Alessandro

“Il governo non è bello
se non è litigarello!”,
dopo tanto vien da dire,
che la voglia fa venire
di riprender le ballate,
per un po’ dimenticate.
Il Di Maio ed il Salvini,
detti “piccoli mussolini”,
inebriati dal potere
“sorci verdi” fan vedere
a chi a lor si para avanti,
ad i poveri migranti,
alle varie opposizioni
soprattutto a Berlusconi,
a chi è Capo al Quirinale
e fa loro la morale;
con l’Europa ognora in lite,
per ragioni mai capite,
sol perché è naturale
fan campagna elettorale.
Con il Conte presidente
ch’è sempre più inconcludente,
ora son “manovratori”
per “pagare” gli elettori,
che il quattro marzo votando,
gli hanno dato il gran comando
e fan debiti a miliardi
con decreti pien d’azzardi,
con condoni malcelati
che evasori fan beati.
Il “ridens” vice Di Maio,
con Salvini un gran bel paio,
tante bombe hanno in mano
contro il popolo italiano,
sulla bocca ogni momento,
come lor riferimento,
perché devon mantenere
le promesse lusinghiere,
fatte in grande profusione
prima della votazione.
Litigando ogni momento,
su qualsiasi argomento,
fan riunioni su riunioni
per trovare soluzioni,
per non rompere il “contratto”,
riconferman sempre il patto
e barando a piene mani
accontentan gli “italiani”,
che in bassa percentuale,
a livello nazionale,
due partiti hanno votato
che un governo hanno formato
col “diavolo” e l’”acqua santa”
che nessuno ora piĂą incanta
e non certo gli Italiani
che ne voglion star lontani.
I due vice governanti,
diventati, ahimè, arroganti,
si ritengon portatori
di chissĂ  quali valori
e si riempiono la bocca
di parole a filastrocca,
sempre quelle, sempre uguali,
fuori luogo e surreali,
mentre il Grillo miliardario,
fa il comico a pieno orario.
A Genova crolla il ponte?
Le promesse sono pronte:
“Diamo soldi agli sfollati,
saran tutti rimborsati”.
dagli applausi salutati,
ora giĂ  vengon fischiati.
chi lo può ricostruire
nessuno ancor lo sa dire.
Ed il tempo che ci vuole?
Ci son giĂ  diverse scuole:
chi ritiene in pochi mesi,
ma i decreti son sospesi,
e chi invece è del parere,
che bisogna ancor vedere
se alla fin del diciannove
ci saran notizie nuove,
e il ministro Toninelli,
il piĂą fino dei cervelli,
dentro un tunnel va a … finire,
tutto ancor da costruire.
Sparan pur contro i giornali,
il “peggior di tutti i mali”
per Di Maio e per Salvini
detti “piccoli mussolini”
che se crescono di piĂą
fanno come il dì che fu:
con il Mussolini vero
fu la stampa all’anno zero!
Il Salvini fa il … guerriero
per “far fuori” la Fornero,
toglie soldi alle pensioni
per dar pane ai fannulloni
e così per risultato
fa penare il pensionato,
mentre il giovane campicchia
con un piatto di lenticchia;
e Di Maio è soddisfatto
perché è salvo il suo contratto
ed a Roma può parlare
per potersene vantare,
dove giunge in “auto blù”
che nessun voleva piĂą,
mentre il popolo Italiano
si disgrega piano piano,
tra decreti dei “diritti”
che li rendon derelitti,
pur se i vice governanti
dicon fermi: “Andiamo avanti”,
insiem Lega e Cinque stelle
contro i veti di Bruxelles.
Ma già c’è chi ora s’aspetta
una nuova altra maretta:
il governo non è bello
se non è litigarello.

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