Ebbrezza
di Dante Fasciolo
C’erano, non molto tempo fa, le osterie:
luoghi fumosi, odorosi di sicaro e pessimo tabacco
dove la sera si riunivano “i compariâ€
per parlare di donne, di governo e di vino,
tre argomenti forti, capaci di tirare le ore piccole
e accompagnare incerti passi verso casa
giacchè l’ebbrezza montava paradisiaci pensieri.
Le osterie di un tempo non esistono più,
ora sono bar, pab, club, nait…
e se qualche nostalgico resiste ancora
ha messo l’h davanti ad osteria
ma ha cambiato tipologia al servizio:
usa tovaglie, serve cibo cucinato e vino,
anch’esso raffinato, in bottiglia, e con bicchieri design.
Cambia anche la tipologia degli avventori,
in questi luoghi vanno famigliole per la festa,
ma sono assidui politici e affaristi…
e gli argomenti sono sempre gli stessi:
donne, vino e governo sempre più in chiave di potere;
certo non si esce di qui completamente ebbri,
ci vuole altro per perdere la bussola.
L’ebbrezza vera, vivace e persistente
batte altri sentieri, corre sui social:
decine di migliaia di parole ripetute e copiate
da un esercito sterminato di cacatua
gonfiano l’ego dei capofila che guidano la politica
strumentalizzando qualche clik sulla tastiera del PC
e l’espressione di un voto di una residuale e contraddittoria
minoranza rispetto alla totalità dei cittadini.
Sono nella stanza dei bottoni,
giudicano e sbeffeggiano chiunque,
e non tollerano avversari e consigli.
Guidano una nave al buio sul mare in tempesta,
ebbri di fanatica sicumera e di potere…
quanto è lontana ancora l’alba che sostituirÃ
l’ebbrezza con una rinfrescante brezza mattutina?