#222 - 7 luglio 2018
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

Roma - Storica Galleria La Pigna

Un uomo che guarda

Retrospettiva di felice Andreis

Fotografie dal 1926 al 1952

Da San Marino alla Val di Susa, dal Lago di Garda ai Fiordi norvegesi fino alla tanto amata Maremma: luoghi, persone, momenti che hanno incontrato la macchina fotografica di Felice Andreis (1907 - 2015 ), il barone fotografo che ha raccontato il mondo in 15.000 scatti.

Un uomo che guardaUn uomo che guarda

Nato nel 1907 in Piemonte, Felice Andreis ha iniziato a scattare fotografie fin dall ’ età di 9 anni e le sue grandi stampe rappresentano un importantissimo spaccato della fotografia artistica internazionale degli anni '30, con stili compositi che spaziano dalle visioni moderniste a uno stile più pittorico e autoriale nelle fotografie destinate ai concorsi americani.

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Tramite la fotografia produce una lunga e serena cronaca personale della sua vita lunga e avventurosa.
Racconta con con spirito da vero foto-amatore la Maremma dove ha vissuto e lavorato. la montagna che ha amato, le sue giornate di alvoro, i viaggi, i suooi molti amici, ma soprattutto la terra che ha abitato, lo spazio le paludi e le pianure.

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Oggi il suo archivio con grandi stampe vintage degli anni trenta rappresenta un' importante spaccato della fotografia internazionale del periodo: il suo stile spazia dalle visioni moderniste e geograficamente composte che sentono il richiamo della Bauhaus tedesca, ad un gesto più pittorico ed autorale nelle fotografia della terra e dei luoghi. Non mancano ritratti garbati ed eleganti

Un uomo che guardaUn uomo che guarda

Nella cornice della Galleria La Pigna a Roma martedì 10 luglio alle ore 18 verrà inaugurata la personale intitolata “Felice Andreis un uomo che guarda. Fotografie dal 1926 al 1952”, un itinerario fatto di immagini per ripercorrere la carriera del foto- amatore che ha fatto della sua arte uno stile di vita.

Un uomo che guardaUn uomo che guarda

La mostra è a cura di Carlo Bonazza, fotografo maremmano, grande amico di Andreis, presenterà il Maestro Paolo Giorgi.
In sala saranno presenti anche Pepita Andreis, Presidente della Fondazione “ Felice Andreis” e Carlo Marraffa, Presidente UCAI Roma La Pigna.

Un uomo che guardaUn uomo che guarda

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Le foto rimarranno esposte fino al 20 luglio 2018

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